A Lucca c’è un’ex scuola gestita dalle comunità per fare inclusione
A quattro anni dalla firma del primo accordo di collaborazione tra il Comune di Lucca e l’associazione Scuolina Raggi di Sole, avvenuto nel 2019 e recentemente rinnovato dalla nuova amministrazione, l’intervista di Carlotta Paladino ad Angela Giannoni presidente dell’Associazione e pubblicata da Labsus, diventa occasione di una riflessione comune sul percorso fatto e i risultati fin qui ottenuti.
L’obiettivo della Scuolina è stato da sempre, ben prima della formalizzazione del Patto, quello di operare per realizzare occasioni di inclusione sociale e di contrasto alla povertà educativa sfruttando strumenti come il doposcuola, il supporto allo studio, corsi di lingua italiana, altri eventi aperti alla comunità tutta.
L’associazione nasce nel 2013 come omaggio alla figura di Lia Coturri “la maestra che per prima ebbe l’intuizione di dare vita a una piccola comunità educante in risposta ai bisogni che le mutate condizioni demografiche mettevano in luce” - ricorda Angela Giannoni – dopo diversi anni in cui si è svolto volontariato informale nell’ambito della stessa comunità parrocchiale di San Macario in Piano (comunità parrocchiale di Lucca nord ovest). Purtroppo, negli anni seguenti, la carenza di spazi dove effettuare le attività, ha dato vita ad una serie di soluzioni temporanee dalla Parrocchia alla Caritas, quindi ai locali delle ex scuola elementare in Via Maggiano, fino ad una soluzione finalmente adeguata e strutturata con un percorso di formazione sull’Amministrazione condivisa organizzato dallo stesso Comune. Viene così sottoscritto il primo Patto di collaborazione vero e proprio, che ha visto un rapporto strettissimo tra associazione e amministrazione comunale, e dato vita a molteplici esperienze che, nel 2022, hanno permesso di raggiungere ben 86 famiglie. Numeri che sono già aumentati nel corso di questo 2023 grazie ad iniziative come i laboratori creativi e di musica e gli spettacoli teatrali che hanno coinvolto diverse persone e realtà cittadine. Non mancano però iniziative sociali svolte su target specifici: come i corsi di lingua italiana per le donne straniere o i percorsi sul metodo di studio per gli studenti con DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento).
Una menzione speciale merita il sondaggio sottoposto ai cittadini di Lucca che hanno avuto contatto con la realtà del Patto, per monitorare l’impatto realizzato sulla comunità attraverso il proprio operare, il cui risultato è stato molto positivo.
Durante l’intervista Giannoni ha tenuto a sottolineare come il Patto abbia dato forza ed organizzazione all’associazione, permettendo attività meno frammentate e possibilità di coprogettazioni organiche tra famiglie, scuole, parrocchie, ulteriori realtà territoriali e, naturalmente, l’amministrazione comunale.
Per sentire questo bel racconto appassionato ed il focus che proprio a Lucca il 23 maggio scorso si è tenuto sul tema “Le Scuole: da beni pubblici a beni comuni”, in occasione della presentazione del nuovo Rapporto Labsus, l’invito è a leggere l’articolo integrale, corredato dei regolamenti comunali e del patto sottoscritto.