Beni immobili pubblici: tra valorizzazione economica e funzione sociale
La richiesta di parere rivolta alla Corte dei Conti da parte del Sindaco del Comune di Terlizzi, in provincia di Bari, viene formulata al fine di ottenere un vaglio di conformità tra i principi di contabilità pubblica e la concessione di un bene immobile ad un’associazione senza scopo di lucro che, essendo a titolo gratuito per il perseguimento di finalità d’interesse generale, sarebbe potuta contrastare con il criterio di valorizzazione dei beni immobili secondo il quale questi ultimi debbano essere gestiti con l’obiettivo di costituire una fonte di reddito per gli enti locali.
Questo il punto di partenza di Ettore Iorio che, in un articolo pubblicato su Labsus, analizza dettagliatamente la risposta della Corte al quesito posto, facendo anche un parallelo con altri pronunciamenti giurisprudenziali contabili sia a favore della possibilità di concessione a realtà associative senza scopo di lucro, che di quelli più vincolanti rispetto ad un utilizzo quale fonte di entrata.
In particolare, se da un lato l’ordinaria gestione dei beni facenti parte del patrimonio immobiliare degli enti locali, deve assicurare la valorizzazione degli stessi con la conseguenza che tali beni dovrebbero, per l’appunto costituire, una fonte di reddito per gli enti locali, rientrante nelle entrate di natura non tributari, è anche vero che “il comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo” (art. 3, comma 2 del T.U.E.L.) e pertanto la cura degli interessi e la promozione dello sviluppo della comunità di riferimento possono (e devono) perseguirsi anche mediante l’uso migliore del patrimonio immobiliare.
La riflessione, articolata e puntualmente motivata, di Iorio che ci spiega punto per punto il pronunciamento della Corte, ci sottolinea altresì come la parte conclusiva, della risposta, crei di fatto un vero e proprio vademecum, utilizzabile come guida per le Pubbliche Amministrazioni nelle complesse procedure di concessione di beni immobili a realtà associative senza scopo di lucro.
Per conoscere il “decalogo”, frutto del pronunciamento, vi rinviamo all’articolo integrale.