C’erano una volta un borgo, un’ex-fabbrica e un immenso patrimonio culturale
L’articolo di Paola Bazzoni, pubblicato su Labsus, punta i fari sulla Comunità di Quarna Sotto e di Quarna Sopra, comuni ubicati su di un altopiano a 750-1000 m s.l.m. che si affaccia sul Lago d’Orta, a meno di un km di distanza l’una dall’altra.
Qui un progetto di rigenerazione urbana della fabbrica di strumenti musicali “Grassi” è diventato qualcosa di più, grazie alle analisi e agli studi progettuali, di cui la Buzzoni è anche coprogettista, il cui oggetto è stato il ruolo e il futuro degli spazi polifunzionali.
Il progetto di rigenerazione ha permesso il recupero dell’ex fabbrica, luogo emblematico della tradizione artigianale e della cultura musicale di Quarna, trasformandolo in uno spazio polifunzionale dove si svolgono correntemente eventi musicali, di danza e teatro, corsi e workshop, nonché palestra per le scuole, e che prevede, nel suo proseguo, la creazione di una biblioteca e uno spazio di co-working.
Inaugurata a dicembre 2019, la Grassi ha subito un blocco delle attività a seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, ma la pausa forzata è stata però anche l’occasione per la partenza di alcuni studi sugli spazi funzionali con due macro-obiettivi specifici:
- analizzare le strutture adibite a spazi funzionaliattive nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola (di seguito VCO) e in zone limitrofe, per indagare sulle caratteristiche strutturali, sui servizi offerti, sulla valorizzazione e comunicazione dell’identità del luogo come bene comune a disposizione della comunità;
- analizzare i modelli di gestione, in riferimento anche alle forme giuridiche e organizzative adottate, e il loro successo, in termini di capacità di aggregare la comunità attorno al bene comune, sintetizzando le considerazioni in una analisi SWOT.
Sebbene a Quarna esistano più di 10 associazioni non profit, che organizzano attività ricreative, culturali, sportive, ecc. e la stessa Grassi sia un luogo identitario della comunità per la lunga tradizione musicale, che vanta più di 200 anni di storia, era infatti necessario chiedersi come uno spazio del genere poteva essere gestito con successo.
Gli studi quindi si sono soffermati sul tema dei modelli di gestione degli spazi polifunzionali come beni comuni, analizzando pro e contro delle gestioni profit/non profit e minacce e opportunità per la stessa comunità, arrivando ad una sintesi che ha saputo rilevato alcuni elementi utili anche per altre esperienze di gestione di beni comuni.
Tali considerazioni sono oggi offerte come punto di riflessione per una discussione più ampia, nell’interessante articolo di Paola Buzzoni di cui vi proponiamo la lettura integrale.