Cittadini attivi e contadini di solidarietà
Sei mila metri quadrati di terreno, oltre venti soggetti partner, almeno una cinquantina di volontari e un raccolto che conta circa due tonnellate di ortaggi: questi sono solo alcuni dei numeri che descrivono cos’è diventato oggi l’orto solidale, didattico e terapeutico “Brolo di S. Anna”, realizzato grazie al patto di collaborazione tra l’associazione capofila Auser – Insieme Oltremella e il Comune di Brescia.
Infatti, questi dati, sono l’arrivo di un percorso partito diversi anni fa, grazie all’adozione da parte del Comune del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani. Il Regolamento consente a tutti i cittadini, singoli o associati, di prendersi cura dei beni comuni urbani, garantendo una gestione condivisa degli stessi. I patti di collaborazione sono gli strumenti individuati per concludere diversi accordi tra Comune e cittadinanza.
Da questa opportunità è nato il patto collaborativo firmato 25 gennaio 2023 tra il Comune di Brescia e l’associazione Auser Insieme Oltremella, che ha tracciato i confini ideali dell’orto, permettendo a cittadini e amministrazione di individuare un’area agricola già considerata un bene comune per l’intera comunità.
Il vero lavoro di progettazione, ideazione e poi realizzazione dell’orto è partito però prima del patto di collaborazione e di questo ci parla Sara Resina in un bell’articolo pubblicato da Labsus che, di fatto, attraverso un’intervista a Mauro Pedroni Presidente di Auser Insieme Oltremella e Marcello Scutra referente del Punto Comunità Chiusure, ci racconta la storia dell’orto “Brolo di S. Anna” dalla sua co-progettazione alla sua realizzazione.
In particolare, nell’articolo vengono sottolineate le relazioni che si sono costruite per realizzare il progetto, allargandone la vision: dal Dipartimento di psichiatria dell’azienda sanitaria di Brescia che ne ha colto le opportunità a livello terapeutico, alla collaborazione con gli assistenti sociali del Comune e di alcune associazioni e cooperative già impegnate nella distribuzione di viveri ai nuclei più bisognosi, a cui sono stati forniti prodotti dell’orto finiti nelle tavole di oltre 550 persone bisognose. Inoltre, progetti didattici con le Scuole in interazione con gli apicoltori locali, progetti specifici con Slow Food per sperimentare la coltivazione anche di ortaggi antichi e locali.
Grazie alla ricchezza delle proposte e dello sviluppo progettuale, si sono altresì attivate relazioni con enti che avevano la possibilità di contribuire con dei finanziamenti (tra gli altri, Fondazione ASM e la Banca di Credito Cooperativo di Brescia).
Un progetto quindi da tante sfaccettature che vi invitiamo a leggere integralmente per conoscerne i dettagli e i progetti futuri.