Amministrazione Condivisa

Coinvolgere le scuole nella rigenerazione urbana

Come la strategia urbana ConVerSi di Siena ha coinvolto le scuole per co-progettare con le nuove generazioni la città in cui loro desiderano vivere di Marcello Sacco e Margot Omodei

Negli ultimi anni, il significato di rigenerazione urbana si è arricchito notevolmente di concetti quali innovazione sociale e comunità. Inoltre, il principio della sussidiarietà educativa è sempre più centrale nei processi di visione e progettazione cittadina. Questa evoluzione concettuale è supportata dalle strategie politiche a partire dall’agenda urbana e dalle politiche di coesione europee, per arrivare alle linee nazionali come il PNRR e il FESR – FSE+, tre le altre. Sta maturando una visione più ampia della città come un sistema dinamico in costante evoluzione e adattamento, un vero e proprio ecosistema. Il valore della rigenerazione urbana si spinge dunque oltre la semplice trasformazione degli spazi fisici, coinvolgendo le relazioni sociali e l’ambiente naturale. Tale approccio olistico si fonda sull’interconnessione tra: i) ambiente antropico e naturale; ii) passato, presente e futuro; iii) sviluppo economico, sociale e ambientale. In questo nuovo processo di riformulazione delle città, qual è il ruolo delle nuove generazioni?

E con questo incipit che si sviluppa un interessante articolo pubblicato da Labsus, che ci racconta obiettivi, sviluppo e risultati ottenuti dal Comune di Siena grazie al progetto ConVerSI ossia Connessioni Verdi Siena, progetto finanziato con le linee FESR / FSE+ 2021-27, che prevedeva una riqualificazione urbana e una rigenerazione socio-culturale di diverse aree verdi cittadine collegate alla cinta muraria.

In particolare, gli autori del “pezzo” Marcello Sacco – Responsabile del progetto partecipativo e Margot Omodei (Codesign Toscana) – Professionista incaricata del percorso partecipativo con le scuole, ci offrono un interessante spaccato su come si è riusciti a coinvolgere le nuove generazioni nel processo, le metodologie utilizzate e i risultati ottenuti sia in termine di contributi raccolti che di crescita e responsabilizzazione dei ragazzi sui temi ambiente e beni comuni.

Complessivamente, il processo ha coinvolto oltre 100 studenti, offrendo un’ampia varietà di prospettive e contributi alla discussione e alla partecipazione. Nel dettaglio: una classe delle scuole elementari, due classi delle scuole medie e due classi del liceo artistico. In totale si sono svolti circa venti incontri sia entro le mura scolastiche che in esterna nelle aree dei futuri interventi. Il percorso realizzato ha creato più connessioni: tra le istituzioni e gli studenti, come tra le nuove generazioni e il territorio. Durante gli incontri, si è sviluppato un sentimento di cittadinanza e legame emotivo con i luoghi che ha permesso di ottenere una importante collaborazione sfociata in eloquenti risultati.

Come risultato del percorso si sono realizzati dei materiali che riassumono le proposte delle scuole per il percorso di rigenerazione urbana, quali mappe strutturate consegnate all’amministrazione comunale e ai tecnici incaricati della progettazione che hanno preso l’impegno di sviluppare ogni idea interessante. Non meno importanti però, per gli studenti, è stato scoprire la partecipazione civica aumentando non solo il senso di appartenenza alla comunità ma anche la propria identità. Sacco e Omodei non mancano di sottolineare anche il valore aggiunto del coinvolgimento dei giovani, che hanno portato punti di vista originali, idee fresche ed alternative.

Lo stesso articolo è uno stimolo per tutta la Comunità Educante, che sempre più deve essere capace interfaccia di dialogo tra i ragazzi e la società, promuovendo inclusione e democrazia partecipata.

L’invito quindi, vista la ricchezza dell’esperienza, è quella di leggere l’articolo integrale.

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