Da piazza dimenticata ad agorà di quartiere
Erano i primi giorni del 2021 e nel gruppo Facebook di RetakeRoma Appio Latino-Tuscolano qualcuno si lamentava della condizione di degrado della piazza di Largo don Orione, soprattutto dopo il Capodanno. Tra i vari commenti dei cittadini, Alfredo Mancia, membro attivo di Retake, è stato colpito da uno in particolare: l’autore del commento faceva notare quanto quella piazza somigliasse ad un’agorà greca e suggeriva che, probabilmente, la vocazione di quel luogo fosse molto simile a quella per cui venivano utilizzate le famose piazze elleniche. Ed ecco allora che ha inizio la trasformazione di Largo don Orione da piazza dimenticata ad agorà di quartiere.
E’ questo l’incipit dell’articolo di Federica Scopetti, pubblicato da Labsus, con cui ci viene raccontata una bella esperienza che proprio da questa idea di Agorà, vedrà associazionismo, volontariato e cittadini, uniti nella costruzione di un piano di attività per contrastare la decadenza della piazza.
Non solo azioni di pulizia sistematica, ma soprattutto con l’organizzazione di eventi ed iniziative finalizzate alla socializzazione, al riprendere possesso dello spazio pubblico, generando cultura: da letture teatralizzate, incursioni musicali, esibizioni di capoeira, piantumazione di alberi in occasione della festa dell’albero ed una sfilata di moda in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Collante di questo progetto, la scuola di cittadinanza promossa da Labsus e presentata al Municipio proprio poco tempo prima, che ha aiutato le associazioni già presenti a valorizzare la loro funzione di attivatori sociali e a far nascere il progetto “Cura e Cultura”racchiuso nella cornice del Patto di collaborazione per la rigenerazione urbana di Largo don Orione e via Mondovì sottoscritto a maggio 2023 da quattro associazioni di quartiere (RetakeRoma, l’associazione A.N.I.T.A. Garibaldi aps, la libreria PontePonente e l’associazione AssemblAbili Globali aps) e il VII Municipio.
Per scoprire i traguardi odierni e futuri del progetto, e le modalità di interazione che si sono costruite con i cittadini, l’invito è a leggere integralmente l’articolo della Scopetti.