Amministrazione Condivisa

Hortus Trasimeni: prendersi cura di un orto terapeutico

A Castiglione del Lago (PG) il cortile di un ex-asilo si trasforma in giardino sociale e orto terapeutico di Federica Scopetti

Immaginate un’Amministrazione comunale che fa della collaborazione con i cittadini il suo cavallo di battaglia. Immaginate un ex-asilo infantile che affaccia sul lago offrendo una vista meravigliosa. Immaginate ora quale impatto può esserci sulla comunità se quel luogo così suggestivo può diventare un giardino ricco di profumi e colori gestito da alcuni cittadini e vissuto da tutti, cittadini di ogni fascia di età.

E’ con questo evocativo incipit che Federica Scopetti ci condivide l’esperienza sui Beni Comuni portata avanti dall’amministrazione del Comune di Castiglione del Lago ed, in particolare, del progetto “Hortus Trasimeni” che nel maggio del 2021 diventa il primo Bene Comune di Castiglione del Lago oggetto di un Patto di collaborazione.

Nell’articolo dedicato, pubblicato da Labsus, la Scopetti ripercorre l’impegno del Comune, attraverso un’intervista a Rosella Paradisi, consigliera comunale e Presidente della Commissione beni comuni, che ricorda: I beni comuni sono stati uno dei punti del programma elettorale di questa Amministrazione, insediatasi nel 2018, con il sindaco Matteo Burico. Ci siamo messi al lavoro, sostenuti dal nostro Sindaco, dalla Giunta e dai consiglieri tutti, creando una Commissione apposita, la Commissione beni comuni, uno spazio per elaborare, riflettere, sensibilizzare la nostra comunità a questo cambiamento innovativo e a suo modo rivoluzionario

Da qui parte poi la nascita del primo patto di collaborazione e il suo sviluppo, che ha visto da un lato la crescita dei cittadini volontari impegnati nella conservazione della biodiversità agraria o nella  “Biblioteca dei semi, ma che ha saputo  ostruire anche partenariati preziosi con  altre realtà locali come il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria o con l’Università di Perugia.

L’ortoterapia, che è di fatto, il cuore del progetto, ha altresì permesso, di affiancare alle tante attività specialistiche, azioni culturali e di coesione sociale, facendo dell’orto botanico un luogo di incontro intergenerazionale dove condividere: passioni, esperienze e competenze.

La Scopetti non tralascia di indagare le difficoltà incontrate dal Comune durante il percorso, spesso molto simili a quelle di tanti altri progetti (il quadro giuridico frammentato e disomogeneo, il tema dell’assicurazione per i volontari, la difficoltà a fare rete tra amministrazioni per scambiarsi buone prassi e soluzioni,…) ma dall’esperienza narrata è comunque forte la volontà dell’amministrazione a proseguire il cammino iniziato per incoraggiare queste forme di amministrazione condivisa che aiutano a far crescere l’identità della comunità.

Se volete approfondire questo articolato patto collaborativo leggete l’articolo integrale.

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ultima modifica 2024-05-16T17:11:36+02:00
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