Amministrazione Condivisa

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Il Commonspoly non “è solo un gioco”!

Nasce dai Gruppi di Iniziativa Territoriale del Lazio, composti dalle socie e dai soci della Banca Etica, l'idea di utilizzare il gioco Commonspoly per la promozione della cultura della gestione dei beni comuni di Francesca Soave e Giorgio Sciò

Tutti conoscono il gioco del Monopoli, ma in pochi ne conoscono le origini vere e, ancora meno, conoscono il gioco da tavolo che ne ha valorizzato l’idea fondante: “Il Commonsopoly”.

In un divertente articolo, proposto da Francesca Soave e Giorgio Sciò su Labsus, si recuperano queste conoscenze ripercorrendo come il Monopoly il cui primo nome era The Landlord’s Game”, da gioco destinato a mettere in guardia la gente sugli effetti pericolosi del monopolio in realtà sia poi diventato il gioco dell’accumulazione e della privatizzazione della società e di come in Spagna, nel 2015 nell’ambito di un Hackcamp organizzato al 17° Festival ZEMOS98, sia appunto nato Commonsopoly per hackerare e sovvertirne i principi.

E’ proprio attraverso l’adozione di questo nuovo gioco che i Gruppi di Iniziativa Territoriale (GIT) di Banca Etica del Lazio hanno pensato costruire un percorso educativo, finalizzato a diffondere la cultura della solidarietà e della partecipazione, a partire dal “premiare” comportamenti che valorizzino i temi dell’Amministrazione condivisa e della gestione dei beni comuni.

Il gioco infatti vede speculatori e cittadini attivi fronteggiarsi, i primi per privatizzare ogni risorsa disponibile nella società mirando ad uno sfruttamento lucrativo individualistico, mentre gli altri mirano a trasformare il 100% delle risorse disponibili nella società in beni comuni ampliando la massima fruibilità e condivisione. Chi vincerà?

Dal gioco si stanno sviluppando divere attività, rivolte in primis alle scuole ma non solo, e nell’articolo integrale, oltre a capirne meglio regole e prerogative, vi attenzioniamo alla call finale, per partecipare allo sviluppo del progetto.

 

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