Il Comune di Bologna ha approvato il nuovo regolamento sull’amministrazione condivisa e Labsus gli dedica uno speciale
Lo scorso 14 novembre il Consiglio Comunale di Bologna ha approvato una modifica statutaria ed un nuovo regolamento sull’amministrazione condivisa, a distanza di 9 anni dall’approvazione dello storico regolamento per la cura condivisa dei beni comuni del 2014, il primo in Italia.
Nell’arco temporale 2014-2022, moltissimi patti di collaborazione che hanno coinvolto un significativo numero di cittadini e associazioni, dalla cura di spazi pubblici, alla riqualificazione delle aree verdi, dal recupero di zone degradate, all’utilizzo creativo di scuole/biblioteche per attività laboratoriali extra scolastiche…
Una storia di successo quindi, che però l’amministrazione comunale, alla luce degli effetti post Covid e della diffusa crisi economica e sociale, ha voluto rilanciare innovando significativamente gli strumenti normativi a disposizione della comunità, nell’ottica di rendere il concorso attivo dei cittadini elemento di sistema nell’amministrazione della città.
Nell’articolo di Donato Di Memmo, Direttore del Quartiere Navile di Bologna, pubblicato da Labsus, troviamo quindi una dettagliata analisi delle modifiche apportate al testo e delle motivazioni. Se da una parte i cambiamenti sono frutto delle esperienze fatte e dell’ascolto delle esigenze di associazioni e cittadini, va senza dubbio sottolineata sia l’evoluzione del quadro normativo, con particolare riguardo al ruolo del Terzo Settore, che la precisa volontà dell’Amministrazione di allargare la partecipazione anche verso nuovi patti con associazionismo e soggetti civici formali e informali, rafforzando la diffusione della cultura dei Beni Comuni e dell’Amministrazione Condivisa.
Volontà che traspare in maniera chiara anche dall’intervista che vi proponiamo in abbinamento, di Erika Capazzo, Presidente della Fondazione di Innovazione Urbana, centro multidisciplinare di ricerca, sviluppo, co-produzione e comunicazione delle trasformazioni urbane, nonché strumento d’impulso, accompagnamento, facilitazione e sperimentazione dei processi di trasformazione della città sia in termini di programmazione delle politiche e di governance civica che di progettazione.
In particolare l’intervista si propone esplorare alcune delle principali novità contenute nel nuovo testo e iniziare a tracciarne potenzialità e profili d’interesse rilevanti non solo per Bologna ma anche per altre città.
Capazzo, forte dell’esperienza pratica maturata dalla Fondazione in questi anni, non solo “racconta” le molteplici declinazioni che il principio di amministrazione condivisa ha visto sul territorio, ma ci offre un parallelo con le modifiche apportate al nuovo Regolamento per arrivare a quel salto di qualità che faccia della partecipazione un vero motore di trasformazione della società.
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- Commento al nuovo regolamento di Bologna sull’amministrazione condivisa di Donato Di Memmo
- Capasso: gli obiettivi politici e le sfide culturali del nuovo Regolamento di Elena Taverna
- Il nuovo Regolamento Amministrazione Condivisa del Comune di Bologna