Amministrazione Condivisa

L’amministrazione condivisa in emergenza: tanto capitale sociale e un po’ di tecnologia

Intervista a Michele d’Alena, Responsabile dell'Ufficio Immaginazione Civica della Fondazione per l'Innovazione Urbana di Bologna di Daniela Ciaffi

E’ soprattutto nelle situazioni di difficoltà che il valore aggiunto, di sussidiarietà e reti sociali, dimostra la sua vitalità e l’alto spirito di cooperazione e solidarietà. Una risorsa importante che si è dimostrata, in più occasioni, ben radicata sul territorio nazionale e soprattutto matura ed organizzata anche dal punto di vista digitale.

L’ultima dimostrazione di questo straordinario patrimonio, si è vista nella recente alluvione che ha colpito diversi territori della Regione Emilia-Romagna.

Un evento drammatico ed inedito, da cui è nata una risposta forte di vicinanza e di riscatto, che ha coinvolto migliaia di volontari in pochissime ore.

Di questo, Daniela Ciaffi ha voluto raccontarci nell’intervista - pubblicata da Labsus - a Michele d’Alena, Responsabile dell’Ufficio Immaginazione Civica della Fondazione di Innovazione Urbana, nonché docente e consulente, impegnato da oltre 20 anni sul tema innovazione collaborativa.

Una riflessione comune, che ha cercato di approfondire la sorprendente risposta arrivata da associazionismo e civismo, partendo dalla cultura del territorio che da sempre si è contraddistinta da una collaborazione diffusa tra amministrazione pubblica, soggetti privati, volontari e cittadini.

All’interno di questo contesto d’Alena sottolinea come un nuovo gruppo di amministratori giovani e la nascita di molti gruppi digitali autogestiti con chat telegram e whatsapp, abbiano permesso il circolo di informazione, e di risposta, con una velocità mai vista per un evento di tali dimensioni.

Da qui una interessante analisi, sottolinea i diversi livelli di approcci sviluppati, che l’intervistato ritiene possano rientrare in quella che comunemente si definisce amministrazione condivisa.

Ecco quindi, che nel racconto di d’Alena, si individuano tre importanti iniziative di sussidiarietà:

  • Nuovi approcci degli amministratori con i cittadini, anche attraverso chat e strumenti digitali finalizzati a completare rapidamente informazioni essenziali per la gestione emergenziale;
  • L’auto-organizzazione delle reti di volontari già strutturate, attraverso opportunità che social e digitale oggi permettono;
  • Il coinvolgimento dei cittadini, specialmente giovani, che pur non appartenenti ad organizzazioni, si sono mobilitati con un tam tam propagato attraverso piattaforme ed app.

Nell’intervista, inoltre, esempi concreti, lo sviluppo di “Volontari SOSe una vision di come la sussidiarietà potrà essere la chiave vincente della governance territoriale, anche passata la fase acuta dell’emergenza.

L’articolo è corredato da ulteriori approfondimenti del binomio emergenza/sussidiarietà.

 

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