La scuola non è solo la scuola
Le Officine dei Beni Comuni, uno spazio (inizialmente fisico e dal 2020 virtuale) organizzato ormai da diversi anni da Labsus, dove confrontarsi e condividere esperienze su temi di attualità legati all’Amministrazione condivisa dei beni comuni, è il cuore dell’articolo che Sara Cavalieri ci propone.
Il bene comune al centro dell’Officina del 3 marzo 2022 è stato la scuola. Argomento che sta diventando strategico per le politiche dei Beni Comuni, grazie ad un vero interesse dei bambini alla cittadinanza attiva, all’impegno verso la propria comunità all’attenzione verso ambiente e solidarietà.
In particolare, poi, il binomio “Beni Comuni/ Scuola” già affrontato da Officina in un incontro effettuato nel 2020, diventa oggi ancora più importante alla luce degli effetti della pandemia, rispetto alle tante fragilità del sistema emerse ed alle necessità di un ripensamento più complessivo del modello di scuola, dagli spazi alle alleanze educative.
Le riflessioni scaturite, quindi, in questo specifico focus, ci vengono riassunte e riproposte per offrirci interessanti opportunità da valutare e riproporre eventualmente su altri territori, aprendo nuove prospettive alla partecipazione e al concetto di Amministrazione condivisa.
Partendo da esperienze concrete quali il Progetto STeP – Scuola, Territorio e Prossimità. Per un’alleanza educativa nei piccoli e medi comuni della provincia italiana, ci vengono presentati gli strumenti che Labsus ha individuato affinché la scuola possa costruire alleanze territoriali con la comunità educante: il Patto educativo di comunità, il Patto di collaborazione e la Scuola aperta e partecipata. Tre strumenti molto diversi per cornice legislativa e applicazione, ma che offrono la possibilità di superare l’idea classica di scuola in favore di un modello educativo più aperto e collaborativo, dove la stessa comunità diviene educante.
Partendo dall’imprescindibile alleanza con l’amministrazione pubblica locale (comune, Unione,…), gli esempi approfonditi chi mostrano come le pattuizioni abbiano poi offerto ricadute positive molto al di là di quelle strettamente educative. attraverso un nuovo concept di scuola dove l’educazione formale, non formale e informale aiutano lo studente ad acquisire competenze per affrontare un mondo in continuo cambiamento, entrando in contatto con il territorio.
Altro capitolo importante, rispetto a progettazioni così sfidanti ed articolate, le partecipazioni a bandi o a progetti nazionali e internazionali, che diventano centrali per il reperimento di risorse e definizione degli obiettivi.
Fare rete diventa quindi essenziale: scuola, comunità e Enti Locali non si limitano a lavorare insieme solo nelle fasi di realizzazione ma anche nelle fasi di progettazione.
I concetti qui riassunti trovano, nel puntuale diario di Sara Cavaliere, ulteriori dettagli, spunti, e collegamenti in parallelo con le buone prassi analizzate, fornendo una vision di scuola che sa e vuole cambiare, contribuendo a cambiare la stessa comunità.