Amministrazione Condivisa

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Laboratori di cittadinanza per la sostenibilità ambientale

Valorizzare e comunicare la dimensione terapeutica del prendersi cura dell'ambiente: sono queste le indicazioni emergenti dai tre Laboratori, svolti a Lucca, nell'ambito del progetto "Scuola di Cittadinanza e Comunità" di Rossana Caselli

"Scuola di cittadinanza e comunità" è il progetto pensato da Labsus nell'ambito del patto di collaborazione "Lucca learning city".

La proposta, un percorso di sette incontri online che si sono snodati dal dicembre 2021 al marzo 2022, è stata pensata per dotare i cittadini di strumenti e competenze di cittadinanza democratica ed, in particolare:

  • sviluppare le competenze di cittadinanza attraverso la diffusione della conoscenza e delle pratiche dei Patti di collaborazione, sia dei Patti già esistenti sul territorio lucchese sia favorendo la loro ulteriore diffusione attraverso la raccolta di nuove proposte dei cittadini in ambiti specifici (per esempio: scolastico, del Terzo settore, ecc);
  • potenziare le competenze necessarie all’interno degli enti per favorire le autonome iniziative dei cittadini in tal senso (art. 118 della Costituzione);
  • favorire l’ascolto reciproco come modalità di gestione costruttiva dei conflitti connessi alla convivenza nelle comunità ed ai cambiamenti.

Dai 7 incontri online della Scuola di Cittadinanza e Comunità di Lucca è emerso con evidenza come mettere al centro dei nostri Patti di collaborazione l’ambiente naturale in cui si vive voglia dire prendersi cura delle nostre vite e del benessere anche delle generazioni future in line, per altro alla recente modifica all’art. 9 della Costituzione ha introdotto il diritto alla tutela dell’ambiente, della biodiversità ed ecosistemi nell’interesse delle future generazioni.
Su questa base hanno preso avvio tre laboratori che, su diversi territori periferici della città, hanno posto al centro del confronto con i cittadini proprio il tema della sostenibilità ambientale e del tipo di benessere che si intende perseguire.

I risultati del dibattito, che possono essere utili per chi si sta impegnando sul tema anche attraverso patti collaborativi appositi, sono l’oggetto dell’articolo di Rossana Caselli.

Dal gruppo di cittadine/i di Pontetetti che ha attivato dal 2019 un Patto di collaborazione per la cura di uno spazio verde e di un canale che lo attraversa, l’Ozzeri, ai “bagni di foresta” quale forma di ecoterapia oggetto del Laboratorio svolto al Piaggione, alle problematiche sorte con progetto “Le scalette del Nottolini”, finalizzato a riportare alla luce l’antico accesso al fiume ed alle spiagge sottostanti, che si è dovuto fermare, per la mancata collaborazione del Genio Civile, ma che ha posto il tema della necessità di una normativa di Amministrazione condivisa dei beni a dimensione sovracomunale, in particolare per i patti di collaborazione relativi ai temi ambientali.

Un interessante spaccato quindi che nell’articolo integrale, oltre a dettagliare i risultati dei singoli laboratori, ci offre anche la vision dell’evoluzione progettuale che ipotizza di sviluppare un percorso a piedi e in bicicletta che colleghi i tre luoghi dei Patti (e dei laboratori) accanto ai percorsi d’acqua che li uniscono e che è stata denominata: “la strada dei Patti di collaborazione”

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