Osservatorio La Goccia: un laboratorio a cielo aperto a Milano
Per affrontare la crisi climatica e socio-ambientale prima ancora che agire, è fondamentale imparare a guardare le cose da una nuova prospettiva: quella della natura spontanea. La collaborazione tra istituzioni, associazioni, centri di ricerca e cittadini consente di migliorare la fruizione di un bene fondamentale come le aree verdi. Questo patto rappresenta un impegno concreto per la salvaguardia e la valorizzazione della Goccia e innesca un processo di restituzione alla città di un luogo che potrà diventare modello e prototipo di recupero a verde di ex aree industriali. Sono queste le parole dell’assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, Elena Grandi, che hanno accompagnato l’evento di firma del patto di collaborazione “Osservatorio La Goccia” firmato lo scorso settembre.
Questo è il cuore dell’articolo di Michela Latino pubblicato da Labsus, che entra nel merito del Patto, dettagliando il percorso partecipativo e collaborativo che ha permesso lo sviluppo di una foresta spontanea all’interno delle ex officine del Gas della Bovisa e più comunemente conosciuta a Milano come La Goccia.
Un progetto che parte appunto da principi di rigenerazione urbana partecipata e la cura di beni comuni che, pur riguardando spazi abbandonati, si prefigge di recuperare un pezzo della storia/memoria del territorio, rispondendo a nuovi bisogni della collettività.
Nello specifico questo Patto si era dato l’obiettivo di avviare un percorso di ricerca integrata nella foresta per studiare l’ecosistema e le relazioni tra alberi e microorganismi che potrebbero aver già avviato dinamiche di bonifica naturale dei suoli.
Fortemente voluto da Terrapreta APS, ha visto anche la collaborazione con importanti partner tra cui: il Museo Civico di Storia Naturale, l’Istituto di Ricerca degli Ecosistemi Terrestri del CNR, il Centro di Forestazione Urbana (Italia Nostra), Progetto Natura Onlus e, soprattutto, la firma di Renzo Piano alla progettazione dell’area.
Per conoscere il percorso già effettuato, tra cui il censimento arboreo coinvolgendo cittadini volontari e le prospettive future che prevedono anche la ricostruzione della memoria storica della Goccia, l’invito è a leggere l’articolo integrale e a prendere visione del Patto vero e proprio allegato.