Quale coinvolgimento per gli enti del Terzo settore?
Nell’attuale scenario delle politiche sociali si apre una nuova fase, nella quale stanno emergendo modelli, metodi e strumenti il cui scopo è quello di orientare e strutturare il coinvolgimento con gli enti del Terzo settore. Si tratta, a ben guardare, del riconoscimento di una strategia già perseguita con tenacia da una molteplicità di attori sociali, che sono stati, negli ultimi anni, all’origine del cambiamento, configurando nuovi modelli di assistenza sociale e di sviluppo locale, innescando forme di welfare di prossimità.
Da questa riflessione parte un interessante articolo di Francesca Morici, pubblicato da Labsus, che ripercorre le tappe storico-giuridiche con cui si è arrivati alla legge 328/2000, già anticipatoria di pratiche e strumenti di integrazione sociale, fino all’attuale Riforma del Terzo settore.
Un percorso lungo e tortuoso, con momenti in cui le periodiche crisi economiche avevano anche fatto arretrare rispetto alla vision generale che tendeva a declinare con maggior forza quel principio di sussidiarietà contenuto nel titolo V della Costituzione, soprattutto in tema di welfare.
L’articolo ne ripercorre minuziosamente successi e delusioni, soffermandosi poi su cosa è veramente cambiato oggi nel rapporto Amministrazione Pubblica e Terzo Settore, e sulle potenzialità del binomio, a beneficio di cittadine e ai cittadini ed più in generale alle comunità.
L’autrice, che non tralascia nemmeno di sottolinearne i potenziali pericoli, ci evidenzia in particolare come, nell’attuale scenario la spinta trasformativa verso l’innovazione sembrerebbe configurarsi nel prefisso “Co-” (co-programmazione, co-progettazione), la cui funzione andrebbe nella direzione di definire un’alleanza di risorse e competenze tra pubblica amministrazione e Terzo settore attraverso nuove forme di partenariato, previste dalle riforme e dalle procedure amministrative, nelle quali si intende costruire tale collaborazione.
Idee molto suggestive che vi invitiamo ad approfondire nella lettura dell’articolo integrale.