Amministrazione Condivisa

Quelle Comunità Intraprendenti che ricostruiscono la “coscienza dei luoghi”

È necessario riconoscere la funzione sociale ed economica delle Comunità Intraprendenti e il loro potenziale come “strumento di raccordo” tra società civile e pubblica amministrazione, individuando nuovi strumenti funzionali al loro sviluppo, consolidamento e replicabilità di Jacopo Sforzi

Cosa sono le Comunità Intraprendenti? Quali funzioni svolgono e come si può valorizzare il loro ruolo?

Sono queste le domande a cui cerca di rispondere Jacopo Sforzi  - ricercatore senior presso Euricse - in un interessante articolo pubblicato da Labsus che, proprio a  a partire dalla presentazione della  ricerca svolta da Euricse sul tema, cerca di definire cosa si intende per Comunità Intraprendenti, ne analizza poi i diversi modelli di sviluppo e con molta coerenza ne analizza i punti di forza e le possibili debolezze.

Per Sforzi “le Comunità Intraprendenti rappresentano forme di organizzazione sociale ed economica innovative per quanto riguarda i modelli di governance e la capacità di rimettere al centro le persone, l’ambiente e il progresso socio-economico attraverso il coinvolgimento attivo della società civile nella produzione e gestione di beni e servizi per la comunità. Si differenziano tra loro in base al contesto sociale, istituzionale ed economico nel quale si sviluppano e operano ed in base alle tematiche di cui si occupano. Nonostante le differenze che le contraddistinguono, tutte le Comunità Intraprendenti condividono tre elementi: (i) sono il risultato di un processo di auto-organizzazione della comunità; (ii) agiscono per migliorare la sostenibilità socio-economica della comunità; (iii) gestiscono l’organizzazione e le attività che realizzano attraverso la partecipazione attiva della comunità.”

Data l’importanza di un fenomeno così profondo e nuovo che può intervenire positivamente nella ricostruzione di una “coscienza di luogo”, cioè il senso di appartenenza di una collettività, l’autore, sottolinea il ruolo attivo che la Pubblica Amministrazione dovrebbe avere nelle relazioni con le Comunità Intraprendenti, non limitandosi a riconoscere l’esistenza di queste pratiche dal basso, ma anche la loro funzione sociale ed economica e il loro potenziale come “strumento di raccordo” tra la società civile e pubblica amministrazione, individuando nuovi strumenti funzionali al loro sviluppo, consolidamento e replicabilità.

Un articolo quindi ricco di spunti di cui suggeriamo la lettura integrale.

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