Servizi pubblici locali: l’Amministrazione condivisa guadagna spazio
Questa settimana Labsus laboratorio di sussidiarietà ci propone una interessante riflessione sul Decreto legislativo 201 del 23/12/2022 a cura di Fabio Giglioni, esperto e docente di Diritto Amministrativo, nonché collaboratore dell’associazione.
Com’è noto il Decreto si riferisce alla disciplina dei servizi pubblici locali, attesa da molto tempo dopo il referendum del 2011 (quello dell’acqua pubblica), che aveva travolto la precedente disciplina generale sui servizi pubblici locali.
Da quel momento – ci ricorda Giglioni - si sono succeduti vari testi normativi che, nell’incertezza di gestire il vuoto normativo aperto (vuoto normativo ma non di regole, dal momento che potevano essere attinte da una giurisprudenza europea consolidata), sono intervenuti su aspetti specifici della disciplina.
E’ grazie alla spinta del Pnrr che si sono superati gli indugi e si è finalmente arrivati ad un nuovo testo rivolto praticamente a tutti i servizi pubblici locali.
In particolare, sebbene la disciplina sia tesa a regolare servizi pubblici di natura economica e imprenditoriale, con uno dei suoi articoli (art. 18) in realtà interviene sul tema della sussidiarietà orizzontale.
Tale testo, letto alla luce del codice del Terzo settore che oramai viene considerato uno dei testi di riferimento per l’amministrazione condivisa, e della giurisprudenza consolidata, offre nuove prospettive alla materia.
Si legge infatti nel comma 1 che: «In attuazione dei principi di solidarietà e di sussidiarietà orizzontale, gli enti locali possono attivare con gli enti del Terzo settore rapporti di partenariato (…)»
Da queste fondamentali parole Giglioni ci presenta e ci illustra, anche attraverso esempi pratici, come l’amministrazione condivisa trovi spazio nella disciplina dei servizi pubblici locali e del valore aggiunto di cui sia portatrice per la collettività.
L’autore sottolinea infatti che l’amministrazione condivisa “non costituisce un modello alternativo di gestione dei servizi pubblici locali, ma una soluzione progettuale relativa a un aspetto specifico di un determinato servizio o di un segmento particolare di esso. L’amministrazione condivisa è spesa all’interno di un determinato servizio pubblico per aggiungere un ulteriore valore e beneficio alla collettività, che di solito i servizi pubblici economici, organizzati in modo standard, non garantiscono.”
Se volete saperne di più, leggete l’articolo e i dettagli dell’esempio che Giglioni fa sulla differenza di gestione di una mensa scolastica e sulle prospettive che tale modello offre.
Buona lettura.