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Tana! Un Patto che mette al centro l’immaginazione e la fantasia

I ragazzi e le ragazze del quartiere Adriano ridisegnano uno spazio per il gioco creativo all’aperto grazie ad un Patto di collaborazione, di Michela Latino

Quante volte sentiamo dire che i ragazzi non hanno voglia di impegnarsi, che non si interessano alla vita politica e che non si danno fare per il proprio quartiere o la propria comunità? E’ sempre più diffusa, infatti, la percezione di una generale crisi della democrazia rappresentativa e di un allontanamento progressivo dei giovani dalla vita pubblica. Ma questa percezione è vera o è frutto di politiche che non sono capaci di creare spazi, tempi e modi per rivitalizzare un’opinione giovanile informata e critica? E’ stata un po’ questa la sfida di partenza del progetto “Tana! Un Patto per Parco Adriano”, un patto di collaborazione che coinvolge diverse realtà educative e culturali del quartiere Adriano a Milano e che ha visto la partecipazione in tutte le fasi di coprogettazione dei ragazzi e delle ragazze del centro di aggregazione giovanile Tempo per il Barrio.

L’iniziativa, che rientra nell’ambito di Luoghicomuni e vede la collaborazione di Fondazione Cariplo, Labsus e Italia Nostra, prevede la valorizzazione di una piccola area verde alberata all’interno del Parco Adriano nel quartiere Adriano a Milano. Lo spazio, che è stato recentemente localizzato su google maps dai pattisti, si trova di fianco ad una “classica” area gioco e quindi molto frequentata da bambini e bambine. Il Progetto ha visto il pieno coinvolgimento dei ragazzi e le ragazze del Centro di aggregazione giovanile che, attraverso dei workshop mirati, hanno immaginato possibili soluzioni per la creazione di un’area all’aperto dedicata ai più piccoli che potesse uscire dalle logiche delle classiche aree gioco. Un luogo nel quale, anche attraverso arredi appositamente studiati, privilegiare il gioco esplorativo: strutture che ricordano capanne, labirinti e percorsi, tutto realizzato con materiali naturali per rispettare l’area nella quale sono stati inseriti.  I giovani sono stati, insomma, l’anima di un progetto creativo che ha visto poi i pattisti realizzare con loro lo spazio immaginato e che ora si propongono di animarlo con una co-programmazione di attività culturali e aggregative: dalle letture di libri agli spettacoli teatrali. Gli stessi giovani sono stati, e sono tuttora, impegnati a fare la piccola manutenzione dell’area, mantenendo il decoro e la sicurezza dello spazio. Un impegno che quindi non solo li ha visti progettare ma che prosegue nel fare, prima costruendo lo stesso spazio ideato e ora prendendosene cura.

In particolare, l’articolo qui riassunto, pubblicato su Labsus e redatto da Michela Latino, ci racconta i particolari del percorso attraverso la testimonianza di alcuni protagonisti, descrivendoci le azioni di coinvolgimento dei ragazzi e il patto collaborativo sottoscritto a dimostrazione che valorizzare il protagonismo giovanile e l’interesse ad occuparsi della propria comunità, è possibile e produce risultati straordinari.

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