Amministrazione Condivisa

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Un Bosco Urbano per ricucire gli spazi e le relazioni

A Corigliano Rossano un patto per trasformare uno spazio residuale abbandonato in un giardino aperto a una comunità intergenerazionale di Marcella Iannuzzi

L’esperienza che Marcella Iannuzzi ha voluto raccontare, attraverso un articolo pubblicato da Labsus, è di come l’idea di un patto per trasformare uno spazio pubblico abbandonato in un bosco urbano sia diventata occasione per creare una comunità dove le diverse generazioni possano incontrarsi, e ai processi che si sono poi ulteriormente generati.

La scoperta dei patti di collaborazione, da parte di una associazione (AUSER) sul territorio di Corigliano Rossano in provincia di Cosenza, ha portato un primo nucleo di volontari a individuare uno spazio tenuto in grave situazione di abbandono e degrado, a rovesciare le vecchie logiche del “ci deve pensare il comune” a “possiamo anche noi occuparci di un bene pubblico, che è un bene comune di cui tutti siamo responsabili”.

Un cambiamento radicale che nell’articolo ci viene raccontato attraverso la testimonianza di Rosa Assunta Matteo, un’architetta specializzata in progettazione partecipata che ha seguito e facilitato il percorso in collaborazione con AUSER Corigliano in maniera volontaria e gratuita.

Rosa Assunta descrive minuziosamente il percorso e gli elementi che hanno permesso quella svolta che ha poi portato a stipulare nel maggio 2022 un Patto per la cura e la rigenerazione di uno spazio verde, coinvolgendo i soci dell’associazione ma anche i cittadini e le altre realtà sociali del territorio, a partire dalle scuole.

Dopo la firma della convenzione, che ha validità per 7 anni, sono infatti partiti progetti partecipati che hanno coinvolto gli studenti dell’Istituto di Agraria, nella gestione dell’area, oltre a coinvolgere i giovani nella costituzione e gestione diretta di un una rete social che diffondesse obiettivi e traguardi del progetto. E’ stata soprattutto la relazione che si è creata tra giovani e cittadini più anziani il valore aggiunto del progetto, una esperienza di socializzazione che ha visto anche attività spontanee e la costituzione di un gruppo Accoglienza che si è spontaneamente assunto il compito di ristorare chi lavora e partecipa alle varie iniziative.

La stessa Amministrazione, nata dall’Unione di due Comuni, ha deciso di agevolare il processo di unificazione attraverso la cura dei Beni Comuni ed il rafforzamento dei legami della comunità nel lavorare insieme su progettazioni condivise.

Anche questo aspetto, le iniziative intraprese dal Comune in tal senso (adozione Regolamento di Beni Comuni, formalizzazione di diversi progetti attraverso i patti di collaborazione con associazioni locali e cittadini), ci viene narrato da Iannuzzi, intervistando i protagonisti.

Vi proponiamo quindi la versione integrale dell’articolo con tutti i dettagli di come il Progetto del Bosco sia una esperienza esemplificatrice del potenziale offerto dai principi dei Beni Comuni e il relativo Patto sottoscritto.

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