Volontariato: che non sia una questione politica?

Il valore profondo delle organizzazioni non profit non sta nelle cose che fa, ma nelle speranze che accende, negli spazi di libertà che costruisce, nelle responsabilità che smuove: un valore decisamente politico.

E’ con questo incipit che Valeria Negrini - Portavoce del Forum Terzo Settore della Lombardia, presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Lombardia e vice-presidente di Fondazione Cariplo – inizia un interessante articolo sulle organizzazioni no profit del nostro Paese e il loro valore aggiunto.

L’articolo, pubblicato da Labsus, interviene cercando di fare lo stato dell’arte sulla materia a partire dai dati ISTAT che ci mostrano due fotografie del volontariato, non del tutto sovrapponibili, ma che di fatto ci avvertono di un calo dei volontari nell'arco del decennio.

Questo dato, insieme ai profondi cambiamenti avvenuti nel settore, sia sul piano sociale che normativo (pensiamo alla Riforma del Terzo Settore), hanno sollecitato la Negrini ad alcune riflessioni più generali su che cosa significhi oggi fare volontariato e quale il ruolo dell’associazionismo in una società sempre più individualista e con una chiara crisi dei luoghi di rappresentanza per eccellenza, quali partiti e sindacati.

La Negrini analizza con molta lucidità anche le criticità interne alle stesse associazioni, spesso incapaci di rinnovarsi, non solo attraverso un gruppo dirigente poco disponibile a far posto ai giovani, ma anche verso la transizione digitale ed alle diverse esigenze dei volontari sempre più assorbiti anche da attività di caregivar e lavorative, visti gli innalzamenti dei requisiti per accedere alla pensione e le carenza dei servizi sociali e sanitari.

Ciò nonostante le attività delle organizzazioni no profit restano un grande valore, una risposta ai limiti dell’intervento statale ma anche alle situazioni emergenziali che richiedono interventi rapidi  (vedi covid, alluvioni,..), offrendo un valore aggiunto sia al contesto in cui operano che rispetto alle esigenze più intime dei singoli volontari.

L’articolo, di cui vi sollecitiamo lettura integrale, offre alcune piste di lavoro per dare nuovo slancio al possibile ruolo della società civile, sia richiamando le responsabilità dello Stato nell’agire sempre più verso un allargamento della partecipazione, in applicazione della Costituzione e dei principi dell’Amministrazione Condivisa che invitando le stesse associazioni non profit ad un profondo rinnovamento delle prassi e dei modelli di organizzazione interna.

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