Comunità di pratiche partecipative

La rete della partecipazione dell’Emilia-Romagna

Rigenerazione Urbana, verso un hub regionale per il riuso temporaneo

Una giornata di workshop e co-progettazione a Bologna

Riflettere sulle nuove condizioni di urbanità con una attenzione particolare verso le forme temporanee di riuso di luoghi ed edifici, pubblici e non. Il tutto tramite la metodologia partecipativa del world cafè, che promuove l’apprendimento reciproco e la condivisione con l’obiettivo di esplorare nuove strategie e opportunità; oltre ad un momento dedicato alle co-progettazione, in cui i partecipanti hanno definito un piano di azioni partendo dall’esperienza e pensando all’innovazione. Questo in sintesi il programma dell’incontro Verso la costruzione di un Hub regionale sul tema del Riuso temporaneo organizzato oggi a Bologna, presso la Terza Torre (viale della Fiera 8), dal Servizio Qualità Urbana e Politiche Abitative della Regione Emilia-Romagna.

L'evento, progettato e facilitato dai componenti della “Comunità di pratiche partecipative regionale” e del corso di formazione “Autoscuola della partecipazione”, si propone di avviare un percorso di lavoro allargato, tramite un confronto collettivo, indirizzato a chi è a vario titolo interessato al tema.

Esperienze di riuso temporaneo in Emilia-Romagna – Dalle social street (molte quelle nate a Bologna, ma anche via Regnoli a Forlì), al rilancio delle attività commerciali, ad esempio con l’utilizzo delle vetrine (come le Temporary Windows a Faenza e l’iniziativa Vetrine vestite d’arte a Bagnacavallo), per arrivare ad esperienze di rigenerazione degli spazi dove il riuso temporaneo è legato ad attività di nuova imprenditorialità sociale, in stretta relazione con le istituzioni. Basti pensare alle esperienze bolognesi dall’ex scalo San Donato al Senza Filtro, di Pop-Up Darsena e Orti Urbani a Ravenna, dell'ex Atr di Forlì, dell'ex Polveriera di Reggio Emilia, di Spazio Grisù e Wunderkammer a Ferrara, OvestLab e via Carteria a Modena. Si tratta solo di alcuni esempi di riuso temporaneo che hanno interessato per lo più aree marginali del tessuto urbano, prevalentemente utilizzando contenitori produttivi, in gran parte dismessi ed in attesa di trasformazione.

L’innovazione sociale parte dai processi – Il tema del riuso temporaneo, nelle pratiche ed impatti, è un fattore determinante per poter alimentare un percorso strategico di social innovation nel quale si rileva l'importanza del processo come livello di accountability e capacità di adattamento ai cambiamenti che si producono nelle aree interessate. Un esempio recente è quello del distretto culturale e sociale “DumBo”, nato a Bologna negli spazi dell'ex scalo ferroviario del Ravone, frutto di una fase di co-progettazione con i cittadini e con le realtà associative e imprenditoriali, in una logica di partecipazione e collaborazione tra pubblico e privato. Inoltre, l’ingaggio che queste esperienze creano, e con esso il valore di cura, consente di rendere gli abitanti dei “soggetti attivi” di un contesto territoriale. Va in questa direzione la legge 164/2014 che ha evidenziato il valore del ruolo attivo dei cittadini nei processi di rigenerazione, dando ai Comuni la possibilità di trovare “.... i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare”; mentre ad esplicitare l’uso temporaneo come pratica riconosciuta è l'art. 16 della legge regionale 24/2017, da cui è nata l'idea dell'Hub, e che con l’art. 15 sull’Albo degli immobili dismessi, e l’art. 17 dei Concorsi di Architettura introducono innovazioni importanti, che possono anche avere interessanti zone di sovrapposizione. 

Un Hub regionale sul tema del riuso temporaneo – In Emilia-Romagna quindi le buone pratiche di riuso temporaneo di luoghi ed edifici non mancano di certo. Spesso però sono confinate all’interno di prospettive contingenti, non sempre in grado di esprimere a pieno la propria potenzialità di cambiamento; d’altro canto, esse rischiano di rimanere tentativi isolati, riducendosi a fatti episodici. Da queste premesse nasce l’idea di un hub per il riuso temporaneo, con l'intento di assumere finalità cognitive, organizzative, informative riferite al quadro regionale: come contributo alla ricognizione e alla selezione delle esperienze in corso e per favorire il decollo positivo delle pratiche, superando i tradizionali approcci pubblici di intervento, basati principalmente su logiche di agevolazione finanziaria, attraverso la contaminazione e la messa in rete dei progetti.

Il Bando Partecipazione 2019 - Rigenerazione urbana ed esperienze di riuso temporaneo fanno rima con partecipazione, senza la quale non potrebbero esistere i processi d’innovazione sociale che portano ad una vera e propria rivoluzione urbanistica. Per questo, nell’ambito dell’evento di oggi è stata presentata una preview del Bando Partecipazione 2019, che uscirà fra pochi giorni, le cui premiabilità previste intendono valorizzare le progettualità che a livello locale agiranno per concorrere al raggiungimento degli obiettivi Onu e a ricaduta europei, nazionali e regionali, definiti SDG o semplicemente Goal. In particolare, tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 premianti, sottolineiamo la scelta della Regione Emilia-Romagna delle tematiche:

  • crescita sostenibile, economia circolare
  • resilienza del territorio, qualità dell’ambiente
  • salute, benessere

Ulteriori informazioni sul bando saranno presenti all'indirizzo partecipazione.regione.emilia-romagna.it/bando2019.

Approfondimenti

  • Il programma dell'evento Verso la costruzione di un Hub regionale sul riuso temporaneo

 

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ultima modifica 2019-07-29T08:51:36+02:00
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