Maestri come Alberto Manzi (archiviata)

Raccolta e condivisione di informazioni, testimonianze ed elementi di riflessione sull’esperienza educativa dei docenti durante il periodo di quarantena.

100 pagine di diario

Una vocale in scatola parte seconda

Ed ecco la storia di Ino il calzino dalla voce dei piccoli.

“Ciao! Io sono Diego e frequento la prima elementare. Nella mia scuola vive un calzino simpatico che si chiama Ino. Ha gli occhi e quando sale sulla mano della maestra Alice parla anche! Ogni tanto ci porta una scatola e allora noi siamo molto contenti perché dobbiamo indovinare che lettera ci ha portato. I suoi indizi sono forti perché sono da assaggiare, annusate, guardare, ascoltare e toccare! Ma la cosa più bella è mangiare.

All'inizio Ino ha tirato fuori un barattolo di colore giallo. Allora io credevo che fosse la G. Ma subito dopo dalla scatola è uscito un barattolo di rosso magenta. La maestra lo chiama così, però è quasi rosa. Comunque, se i colori erano due allora li dovevamo mescolare! Io sapevo già che a mischiare il giallo e il rosso veniva fuori l’arancione. Ino ci ha dato un piattino con i due colori e la maestra ci ha detto che potevamo usare le dita! La tempera è viscida e pasticciarci è molto divertente. Sul piattino ho fatto avvicinare i colori e gira gira è diventato tutto arancione!

Poi Ino ha tirato fuori dalla scatola un sacchettino di carta e ha detto che sopra c’era scritto annusami. Dovevamo sentire con il naso senza guardare. Ho aspirato forte e ho sentito una puzza tremenda! Un odore molto forte che mi ha fatto storcere tutta la faccia! Lo conoscevo già quell'odore, lo usa la nonna quando cucina. Era aglio! Quello che spaventa persino i vampiri!

Sono contento che Ino lo abbia portato a scuola così so che i vampiri di notte non verranno nella nostra aula. Comunque… arancione e aglio… la lettera da indovinare era sicuramente la A.

Io però non vedevo l’ora che arrivasse il momento del gusto… con la A c’è ananas, arancia, albicocca, arrosto, alce, affettato, acciughe… spero non siano le acciughe! E neanche l’alce che mi sta simpatico.

Ino ha tirato fuori cinque arance per fortuna. La maestra me ne ha data uno spicchio succoso e io l’ho ciucciato tutto, era molto buono. Ino dice che la frutta fa molto bene. Lo dice anche mio babbo.

Poi Ino dalla scatola ha preso una foto. Era una donna che seduta suonava uno strumento grandissimo con molte corde. La maestra Ilaria ha cercato un video su Youtube e la musica era molto tranquilla. Mi veniva un po’ sonno, ma mi piaceva. Quello strumento si chiama arpa, ha detto Ino. Ma quella ragazza come fa a spostare la sua arpa? Secondo me da sola non ce la fa.

Mancavano solo le mani, cioè il tatto: Ino ha tirato fuori un rotolo argentato che a casa mia c’è in cucina e che la mamma usa per arrotolarmi il panino. La maestra me ne ha dato un bel pezzo e faceva luce. Poi Ino ha detto che potevamo schiacciarlo un po’ e potevamo provare a fare una A argentata. Quel coso è alluminio, con la A, e scricchiola tutto. È stato molto divertente farci una A anche se la mia è venuta un po’ storta”

Grazie ad Alice Mingardi.

Il racconto fa parte della raccolta "100 pagine di diario" a cura del Centro Alberto Manzi con la collaborazione di Federico Taddia e con le illustrazioni di Giulia Dall'Ara.

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ultima modifica 2021-03-05T13:13:36+02:00
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