Linee guida per la progettazione
Queste linee guida sono uno strumento che il Tecnico di garanzia per la partecipazione, a seguito dell'approvazione della L.r. 3/2010, la "prima" legge sulla partecipazione, ha messo a disposizione di coloro che si accingono a curare processi partecipativi.
Le linee guida sono state redatte tenendo conto delle più diffuse esperienze di partecipazione, degli orientamenti e raccomandazioni che provengono dalla letteratura specializzata e da esperienze sul campo che risultano particolarmente significative.
Si consiglia la consultazione del volume "Manuale di partecipazione dei cittadini - I processi e gli attori, opportunità e limiti" di Patrizia Nanz (Handbuch Bürgerbeteiligung - Verfahren und Akteure, Chancen und Grenzen” (mit Miriam Fritsche), Bundeszentrale für politische Bildung, 2012).
Il modello scelto dall'Emilia-Romagna
Il modello di partecipazione adottato dall’Emilia-Romagna è ispirato alla co-deliberazione, un percorso costituito da fasi di condivisione e discussione che accomuna i promotori del processo, siano essi soggetti pubblici o privati, prevedendo la più ampia sollecitazione delle realtà sociali e l’inclusione dei nuovi soggetti sorti conseguentemente all’attivazione del processo, per giungere poi al coinvolgimento, il più ampio possibile, dei cittadini in varie modalità.
In questo modello un ruolo fondamentale è svolto dal Tecnico di garanzia che:
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certifica la qualità del progetto sia ai fini della concessione del contributo regionale che indipendentemente dalla richiesta di contributo;
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offre consulenza metodologica all’elaborazione e conduzione dei progetti partecipativi;
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svolge un ruolo di mediazione finalizzato alla promozione del confronto democratico;
- valuta in itinere e ex post lo svolgimento dei progetti partecipativi ammessi al sostegno regionale.
Le linee guida sono suddivise nei seguenti capitoli, inoltre vi sono alcuni approfondimenti anche relativi a casi che possono costituire "buone pratiche".
La nuova legge regionale sulla partecipazione, la L.R. n. 15/2018, non ha modificato l'impianto complessivo del modello scelto dalla Regione Emilia-Romagna, che rimane quello della co-deliberazione. Sono state quindi introdotte solo delle note di aggiornamento.
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