Un Hub regionale sul tema del riuso temporaneo
Rigenerazione urbana ed Uso temporaneo sono campi strettamente intrecciati con i principi di Beni Comuni e Amministrazione condivisa. Una chiara dimostrazione di ciò è l’esperienza sviluppata dal Servizio regionale Qualità Urbana, di cui vi proponiamo uno spaccato.
In Emilia-Romagna le buone pratiche di riuso temporaneo di luoghi ed edifici non mancano di certo.
Ancor prima che la legge 164/2014 riconoscesse il valore del ruolo attivo dei cittadini nei processi di rigenerazione, dando ai Comuni la possibilità di trovare “.... i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare”, sul nostro territorio si erano realizzate diverse ed interessanti esperienze di successo.
Spesso però, queste iniziative sono rimasti tentativi isolati, fatti episodici, all’interno di prospettive contingenti, non sempre in grado di esprimere a pieno la propria potenzialità di cambiamento.
Da queste premesse è dalle opportunità offerte dall’articolo 16 della legge regionale 24/2017 sulla “Disciplina di Tutela e l’uso del Territorio” che esplicita l’uso temporaneo come pratica riconosciuta, è nata l’idea di creare uno spazio per riflettere sulle nuove condizioni di urbanità con una attenzione particolare verso le forme temporanee di riuso di luoghi ed edifici, pubblici e non, attraverso studio e attività che attraverso le metodologie partecipative, promuovano l’apprendimento reciproco e la condivisione.
Si è così sviluppato un percorso partecipativo, promosso dal Territorio Emilia-Romagna, con il coinvolgimento dei componenti della “Comunità di pratiche partecipative regionale” e del corso di formazione “Autoscuola della partecipazione”, che dopo un primo workshop di co-progettazione (vedi documento redatto), ha previsto una serie di laboratori ed un percorso formativo con lezioni frontali ( progetto HUBER ) che hanno coinvolto più di 250 persone, in rappresentanza di 57 realtà, tra amministrazioni pubbliche, associazioni, professionisti.
In particolare va sottolineato che il Progetto Huber, oltre a coinvolgere l’Hub Usi Temporanei - Servizio qualità urbana e politiche abitative, ha visto la collaborazione con il Servizio approvvigionamenti, patrimonio, logistica e sicurezza e l’Area Partecipazione della Regione Emilia Romagna, ed ideato e organizzato dal partenariato di attivatori ed esperti di rigenerazione urbana composto dall'associazione Planimetrie Culturali (capofila), il Collettivo Amigdala, Officina Meme Architetti, le associazioni Spazi Indecisi e Il Palloncino Rosso e lo Studio Performa A+U, dimostrando come siano molteplici le politiche regionali che si intrecciano e si contaminano sulla materia.
Ulteriori sviluppi progettuali hanno quindi visto la Mappatura degli “Attivatori territoriali” e la “Mappatura dei loghi- ad uso temporaneo”
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