Comunità di pratiche partecipative

La rete della partecipazione dell’Emilia-Romagna

Autoscuola della Partecipazione

Gli esiti del 2° Laboratorio tecnico sperimentale

Si è tenuto lo scorso 13 giugno 2019, presso la Sala Polivalente “Guido Fanti” Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, Viale Aldo Moro, 50 – Bologna. il 2° laboratorio tecnico sperimentale, del percorso di formazione “Autoscuola della Partecipazione”.

L’evento, a cui hanno preso parte un centinaio di partecipanti, è stato aperto dai saluti di Sabrina Franceschini del Servizio Riordino, sviluppo istituzionale e territoriale, partecipazione della Regione Emilia-Romagna, che ha comunicato alcune importanti novità sul tema partecipazione:

 

Nella seduta plenaria, dopo la presentazione del programma dei lavori e un breve resoconto delle attività svolte nel primo modulo e dei risultati, a cura di Andrea Panzavolta di Formattiva, si è tenuto un approfondimento sull’utilizzo della piattaforma e-learning SELF, con attenzione alle difficoltà riscontrate da alcuni partecipanti e l’illustrazione delle potenzialità di alcuni strumenti.

Ana Maria Solisi e Paolo Martinez di Futour hanno agevolato il confronto, interagendo con i rilievi e le proposte avanzate dai partecipanti.

In particolare, è stata chiesta la possibilità di interagire in maniera trasversale con i vari gruppi che si sono costituiti, aumentando lo scambio di idee e scelte progettuali. Il corso, lo ricordiamo, si basa essenzialmente su un autoapprendimento, attraverso l’esperienza diretta, lo scambio di informazioni e la messa a disposizione della comunità di competenze.

In ogni modulo, sono presentate alcune tecniche metodologiche, utilizzabili nella progettazione di percorsi partecipativi, che poi vengono direttamente provate dai partecipanti.

Durante questo laboratorio sono state presentate anche alcune tecniche utili a coinvolgere i potenziali attori di un processo partecipativo quali lo smart pooling, piccole interrogazioni effettuate in tempo reale e mirato, attraverso strumenti di connessione (computer, smartphone), volti a condividere informazioni sintetiche ed immediate di un contesto o di un tema, e la charrette.

Con l’approfondimento di quest’ultima tecnica, a cura di Gerardo de Luzenberger di Genius Loci, si è aperta la seconda parte del laboratorio.

La charrette è una tecnica di progettazione partecipata utile a costruire un “parco progetti” su cui lavorare successivamente. Gruppi di progettisti, di solito architetti, si confrontano tra di loro e con i cittadini, in parallelo, in modo trasparente nella progettazione.

Caratteristiche distintive di una Charrette sono:

  • Avere la co-presenza di diversi tipi di partecipanti: chi progetta, i/le cittadini/e, altri/e esperti/e.
  • Lasciare ogni gruppo di progettazione libero di lavora in modo autonomo, ma con la possibilità, se necessario, di consultare i/le cittadini/e o gli/le esperti/e di quell’argomento, presenti.
  • Vengono quindi organizzati momenti di presentazioni plenarie dei lavori predisposti da ciascun gruppo, mettendo a conoscenza gli altri delle scelte fatte e dello stato della progettazione, promuovendo, in questo modo, la cross pollination tra i diversi progetti. 

Nella giornata i/le partecipanti hanno lavorato suddivisi in tre macrogruppi tematici:

  1. Le forme della partecipazione – identità e cittadinanza - salute, benessere - sociale
  2. Sviluppo e rigenerazione urbana
  3. Sostenibilità - tutela del territorio – paesaggio

Le attività si sono svolte in maniera parallela, per poi ricongiungersi in un’ultima sezione plenaria, dove, un portavoce, ha fornito un feed back di quanto elaborato nel proprio gruppo di lavoro, permettendo una contaminazione reciproca che arricchirà il proseguo del corso.

Pur facendo una pausa estiva, le azioni di progettazione potranno proseguire sulla piattaforma di Self, sia con discussioni all’interno dei singoli gruppi, sia con possibilità di condivisione ed interazione con tutti gli altri partecipanti.

Approfondimenti:

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