La policy della Piazza
La politica che la Piazza con la sua esistenza, intende valorizzare e promuovere, è quella assunta dalla Regione Emilia-Romagna con l’approvazione della L.R. n. 15 del 17 ottobre 2018, “Legge sulla partecipazione all’elaborazione delle politiche pubbliche” che abroga la precedente L.R. n. 3 del 9 febbraio 2010, “Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche Regionali e locali”.
E’ importante sottolineare che l’iter di predisposizione della legge ha visto, oltre la stretta collaborazione tra organo esecutivo e organo legislativo, un lungo e articolato percorso costituito da incontri sul territorio, focus group, audizioni e confronti con altre Regioni.
La L. R. 15/18 favorisce la partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni alla delineazione delle politiche pubbliche e rafforza il senso di cittadinanza attiva, soprattutto in occasione di scelte importanti e strategiche per il territorio. Essa presta, poi, un’attenzione particolare alle nuove forme che valorizzano il contributo della cittadinanza non solo nel decidere, bensì, anche, nel fare, ponendo l’accento sul principio di sussidiarietà orizzontale (art. 118, comma 4, Cost.).
Tra le novità contenute nei 23 articoli approvati: la verifica dell’impatto e degli esiti dei processi partecipativi, il riconoscimento dell’importanza degli stessi in merito alla definizione della destinazione dei beni immobili confiscati alla mafia e l’istituzione della Giornata della Partecipazione, da tenersi ogni anno in occasione della Sessione annuale della partecipazione, al fine di divulgare la “cultura della partecipazione” sull’intero territorio regionale. Nella L.R. 15/18 viene, altresì, esplicitato con maggior chiarezza il ruolo della Giunta, sia per ciò che concerne gli aspetti relativi allo sviluppo delle competenze, sia per quanto riguarda la comunicazione, l’innovazione e l’Osservatorio della partecipazione. Si prescrive, inoltre, che la Giunta realizzi “attività di formazione” […], “all'interno dell’amministrazione regionale e degli enti locali” […], “di personale in grado di progettare, organizzare e gestire processi partecipativi” (art. 10, comma 2).
E’ proprio nella fase di revisione della legge, durante un’analisi attenta delle esperienze partecipative effettuate dalle strutture regionali, che la Regione ha ritenuto strategico avviare la costruzione di una Comunità di pratiche, che permetta a chi ne vuol far parte, un accrescimento dei saperi basato sul “learning by doing” (imparare facendo), attraverso lo scambio di conoscenze, le elaborazioni di buone pratiche, l’interazione reciproca.
Lavorare insieme e meglio, con metodi e strumenti nuovi, che oggi consentono attività integrate e soluzioni tese ad innovare e rafforzare l’impatto delle politiche pubbliche.
Allo stesso impegno sulla formazione, la Regione ha ritenuto opportuno rispondere con l’avvio dell’”Autoscuola della partecipazione”, un progetto che nell’arco di un biennio coinvolgerà 180 funzionari e tecnici – sia della Regione che degli enti locali del territorio regionale, proponendosi:
- la divulgazione dei principi contenuti nella L.R. 15/2018;
- di sviluppare competenze per la progettazione e la gestione dei processi partecipativi, aumentare altresì la conoscenza delle tecniche e dei metodi di condivisione delle scelte;
- di implementare la rete dei referenti che si occupano di partecipazione presso la Regione Emilia-Romagna e gli enti locali territoriali, in una logica di comunità di pratica.
Approfondimenti:
- Focus sulle leggi della partecipazione, nella Regione Emilia-Romagna;
- Partecipazione e Legalità – Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna.