Sollecitazione e inclusione

I primi due criteri di certificazione di qualità del Tecnico di garanzia

Le legge regionale sulla partecipazione prevede cinque criteri per la valutazione della certificazione da parte del Tecnico di garanzia. I primi due, cioè la sollecitazione delle realtà sociali e l’inclusione, hanno l’obiettivo di garantire la più ampia e completa rappresentazione degli interessi in gioco e dei punti di vista.

“Sollecitazione delle realtà sociali, organizzate o meno, del territorio in questione, a qualunque titolo potenzialmente interessate dal procedimento in discussione, con particolare attenzione alle differenze di genere, di abilità, di età, di lingua e di cultura”.

Fondamentale è l’analisi di questa sezione in rapporto con il contesto in cui si svolge il percorso, per cui è importante il livello di dettaglio, ma è rilevante indicare le “motivazioni”.

Quindi dettagliare l’elenco dei soggetti / attori del territorio (portatori e portatrici di interessi, associazioni di volontariato, associazioni di categoria, scuole, comitati…) già coinvolti (se è stato sottoscritto un accordo formale preliminare i primi soggetti coinvolti sono i sottoscrittori). Inoltre, occorre dettagliare l’elenco dei soggetti / attori del territorio che si ritiene necessario coinvolgere.

Ma soprattutto indicare l’eventuale presenza di una “prima” mappa dei portatori di interesse o di schede di analisi degli stakeholders, oppure se è stata fatta una valutazione ex ante delle criticità relative all’attività di sollecitazione.

Ma anche, ad esempio, se il progetto che viene presentato è stato “generato” da un precedente percorso, quali obiettivi di miglioramento ci si possono proporre in merito all’azione di sollecitazione già svolta?

“Inclusione, immediatamente dopo le prime fasi del processo, di eventuali soggetti sociali, organizzati in associazioni o comitati, sorti conseguentemente all'attivazione del processo; o di cui si è venuti a conoscenza dopo l'attivazione del processo”

In questa sezione è importante non solo dichiarare, ma anche dare indicazioni relative alla caratteristica della “porta aperta”. In particolare, si può descrivere come si include e chi si preoccupa e si occupa di includere. Come per la sollecitazione può essere rilevante avere fatto una valutazione ex ante delle criticità rispetto all’inclusione delle categorie “difficili” e descrivere il piano di azione relativo al contesto per includere queste categorie. Indicare, inoltre, se si  prevede di sperimentare nuove modalità di inclusione.

Approfondimenti:

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina