Il “Modello Ostbelgien”: la prima forma di deliberazione cittadina istituzionalizzata
Tra le più interessanti esperienze di democrazia deliberativa va sicuramente menzionata quella realizzata dalla Comunità di lingua tedesca del Belgio, nota anche come Ostbelgien. Si tratta di una piccola regione federale, 77.000 abitanti, che nel 2019 ha deciso cedere alcuni poteri del proprio Parlamento, diventando la prima regione al mondo a creare una struttura permanente per coinvolgere la comunità nel processo decisionale politico e dando vita a quello che è tutt’ora considerato il Modello Ostbelgien (OBM).
In cosa consiste
Il modello consiste nell’istituzione di un Consiglio dei Cittadini (Bürgerrat) e di Assemblea dei Cittadini (Bürgerversammlungen) i cui principali obiettivi sono fornire una voce permanente nel processo decisionale da parte dei cittadini stessi, ma anche ad assicurare un sistema di monitoraggio sistematico per garantire che vengano ascoltati.
Partecipanti
Entrambi gli organi (il Consiglio dei Cittadini e le Assemblee dei Cittadini) sono composti con l'obiettivo di rappresentare la popolazione in termini di genere, età, istruzione e residenza. Non è necessario essere cittadini belgi, quindi ogni abitante della regione di Ostbelgien può essere selezionato, a condizione che abbia almeno 16 anni e non ricopra cariche politiche. La partecipazione non è obbligatoria, ma chi partecipa avrà le spese coperte più un piccolo indennizzo giornaliero. Attualmente, i dati mostrano che il tasso di accettazione dell'invito è del 10%, un livello elevato per questo tipo di esperienze.
Come funziona
Il Consiglio dei Cittadini, composto da 24 persone che ricoprono il ruolo per 18 mesi, seleziona gli argomenti da deliberare (accogliendo domande e segnalazione di gruppi di cittadini) e svolge diverse attività di coordinamento con le Assemblee dei Cittadini (fino a tre ogni anno), monitorando tutto il processo.
Le Assemblee, composte da un massimo di 50 persone, dibattono la tematica e producono un documento che viene sottoposto al Parlamento. L’organismo ha quindi l'obbligo di discutere le proposte - purché raggiungano un sostegno della maggioranza dei 4/5 nell'assemblea dei cittadini - e giustificare la propria decisione di seguirle o meno.
I risultati
In questi anni il lavoro congiunto di Consiglio e Assemblee ha permesso affrontare temi importanti, a cui sono seguite le decisioni parlamentari, quali: il miglioramento delle condizioni nell'assistenza sanitaria, l'istruzione inclusiva e l'edilizia abitativa a prezzi accessibili.
Di fatto il modello, anche alla luce di una ricerca effettuata a distanza di cinque anni dalla sua attuazione, ha offerto un’occasione di riavvicinamento dei cittadini alla politica, una maggior consapevolezza del funzionamento delle istituzioni pubbliche e un loro maggior interesse alla vita pubblica e alla cittadinanza attiva.