Che costa sarà? La zona costiera e la sfida dei cambiamenti climatici

Obiettivo principale del percorso è la formazione partecipata e condivisa della Strategia di Gestione Integrata per la Difesa e l’Adattamento della Costa con la comunità costiera regionale

Leggi e normative di riferimento per l’elaborazione della “Strategia di Gestione Integrata per la Difesa e l’Adattamento della Costa” (GIDAC)

Come evidenziato nella nota relativa alla policy di riferimento, lo sviluppo di una strategia per la difesa e l’adattamento della costa in relazione ai cambiamenti climatici in atto, fa riferimento a politiche ambientali, di valutazione e gestione dei rischi, di governance e di intervento, in chiave di sostenibilità e partecipazione.  

I più recenti atti ed indirizzi internazionali, comunitari e nazionali concordano nel sostenere che una adeguata protezione delle attività umane e tutela degli ambienti costieri e può essere garantita solo attraverso una strategia integrata di sviluppo sostenibile, di promozione della qualità ambientale e della sicurezza dei territori.

Per fornire il quadro in cui la Regione Emilia-Romagna sta operando in merito alla Strategia GIDAC, riassumiamo brevemente i principali provvedimenti adottati a livello europeo, nazionale e regionale.

 

Per quanto riguarda il livello europeo, risultano di particolare rilievo i seguenti atti normativi:  

  • La Direttiva 2007/60/UE (Flood Directive, Direttiva Alluvioni) che introduce, tra gli altri, il tema specifico della delimitazione delle aree soggette ad alluvione marina secondo diversi scenari di tempi  di ritorno, chiedendo agli Stati Membri di individuare idonee azioni per la gestione del rischio  all’interno del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni; 
  • La Direttiva 2000/60/CE (Water Framework Directive, WFD, Direttiva Quadro Acque) recepita nell’ordinamento nazionale tramite il D.Lgs 152/2006, che istituisce un quadro di riferimento per  l'azione comunitaria in materia di acque ai fini della tutela e gestione delle risorse idriche quali le  acque interne superficiali e sotterranee, le acque di transizione e costiere. 
  • Il Protocollo ICZM per il Mediterraneo, ratificato dalla UE nel settembre 2010 ed entrato in vigore il 24 marzo 2011, è finalizzato a promuovere l’attuazione della gestione integrata delle zone costiere degli Stati del Mediterraneo, ad agevolare lo sviluppo sostenibile attraverso una pianificazione razionale delle attività, tale da conciliare lo sviluppo economico, sociale e culturale con il rispetto dell’ambiente e dei paesaggi, preservare le zone costiere, garantire l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, assicurare la conservazione dell’integrità degli ecosistemi, dei paesaggi e della geomorfologia dei litorali, prevenire e ridurre gli effetti dei rischi naturali, conseguire la coerenza tra azioni pubbliche e private che hanno effetti sull’utilizzo delle aree costiere a livello nazionale, regionale e locale; 

Per quanto riguarda il livello statale, risultano di particolare rilievo i seguenti atti normativi: 

  • Il Lgs 152/2006, che recepisce la Direttiva 2000/60/CE e ha come obiettivo primario la promozione  dei livelli di qualità della vita umana, da realizzare attraverso la salvaguardia ed il miglioramento delle  condizioni dell'ambiente e l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, e che tratta in  particolare, nella Parte III, la difesa del suolo e la lotta alla desertificazione, la tutela delle acque  dall'inquinamento e la gestione delle risorse idriche; 
  • Il lgs. 49/2010 relativo alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni, che recepisce la  Direttiva 2007/60/UE relativa alla gestione del rischio alluvioni e, in particolare, dispone di procedere  alla perimetrazione delle aree soggette a inondazioni marine per ridurre le conseguenze negative per  la salute umana, per il territorio, per i beni, per l'ambiente, per il patrimonio culturale e per le attività  economiche e sociali; 
  • Ulteriore riferimento è rappresentato dalla “Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici”(SNAC) predisposta dal Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare, che identifica i principali settori che subiranno gli impatti del cambiamento climatico, definisce gli obiettivi strategici e le azioni per la  mitigazione degli impatti. 

Per quanto riguarda il livello regionale, risultano di particolare rilievo i seguenti atti normativi:  

  • La LR 3/1999, di recepimento del Dlgs 112/98, che all’Art.144 recita: “La Regione e gli Enti locali  esercitano, ai sensi della lett. h) del comma 1 dell'art. 89 del Dlgs. n. 112 del 1998, le funzioni in materia di difesa della costa, secondo una specifica disciplina da emanarsi a seguito del riordino delle strutture statali di cui alle lettere c) e d) del comma 1 dell'art. 96 del Dlgs. n. 112 del 1998 e del trasferimento dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative di cui agli articoli  7 e 9 del decreto medesimo.” 
  • La LR 17/2004 che all’Art.29 stabilisce che: “1) La Regione promuove con propri indirizzi la gestione  integrata della zona costiera e provvede al finanziamento, progettazione e realizzazione degli  interventi e delle opere di difesa della costa aventi le seguenti finalità: a) difesa dei centri abitati  costieri e delle infrastrutture dai fenomeni di ingressione ed erosione marina; b) contenimento dei  processi erosivi del litorale; c) tutela e valorizzazione dei tratti costieri con elementi di naturalità e  ricostruzione delle dune litorali; d) riqualificazione dei tratti costieri protetti da scogliera. 2) Gli interventi di cui al comma 1 sono finanziati con mezzi statali e regionali, […]. I medesimi interventi possono essere realizzati anche attraverso i Comuni quali soggetti attuatori. 3) I Comuni costieri possono partecipare alla manutenzione delle opere di difesa della costa e dell'arenile previo nulla osta tecnico sul progetto rilasciato dal servizio regionale competente per materia sul territorio. […].” 
  • La Delibera di Consiglio Regionale n. 645/2005 di approvazione delle “Linee Guida per la Gestione  Integrata delle Zone Costiere (GIZC)”, recepite successivamente dai Comuni e dalle Province costiere  nei propri strumenti urbanistici e territoriali. 
  • La Delibera di Assemblea Legislativa n. 187/2018 di approvazione della “Strategia di Mitigazione e  Adattamento per i Cambiamenti Climatici della Regione Emilia-Romagna” (SMACC) che, fra le  proposte di azioni di adattamento per la futura pianificazione e programmazione territoriale relativa  al sistema fisico costiero, introduce la predisposizione di un “Piano integrato per la difesa e  l’adattamento della zona costiera ai cambiamenti climatici”. 
  • La Delibera di Giunta Regionale n. 1588/2019 (pdf7.2 MB) di recepimento delle “Linee Guida nazionali per la difesa delle coste dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici” predisposte dal Tavolo Nazionale Erosione Costiera, istituito con Protocollo d’Intesa del 6/04/2016 tra il Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare e le Regioni costiere italiane. 

 

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ultima modifica 2021-04-13T17:21:56+02:00
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