Grazie a “MONI.C.A.” il monitoraggio della qualità dell’aria diventa partecipato
Nel 2014, un team di ricercatori del Laboratorio di Sensoristica avanzata del Dipartimento Tecnologie energetiche del Centro ENEA di Portici (NA), specializzato in ‘nasi elettronici’, ha presentato alla comunità scientifica italiana e internazionale il primo esemplare di “MONI.C.A.” (“Monitoraggio Cooperativo della qualità dell'Aria”).
Si tratta di uno Smog Tracker portatile (grande pressappoco quanto un hard disk rimovibile e applicabile a biciclette, passeggini, zaini, scooter…), composto da una batteria ricaricabile a lunga durata, un sistema di sensori elettrochimici a basso consumo e una scheda che elabora i dati raccolti per poi trasmetterli ad un’apposita app installata sullo smartphone o sul tablet di chi lo utilizza. Questo apparecchio ‘fiuta smog’ è in grado di misurare numerosi inquinanti atmosferici (CO, NO2, ozono).
Nel novembre 2018, proprio adottando “MONI.C.A.”, l’Amministrazione di Portici, con il progetto “Air Heritage”, promosso in partenariato con l’Agenzia regionale protezione ambientale Campania (ARPAC), del Dipartimento di Agraria dell’Università “Federico II”, di Legambiente Campania e della società milanese Terraria, si è aggiudicata – unica a livello nazionale tra le 170 Amministrazioni europee candidate, di cui una sessantina erano italiane – gli oltre 3 milioni di Euro del Bando europeo UIA, che prevede, appunto, finanziamenti per “Azioni Urbane Innovative” che abbiano per oggetto la qualità dell’aria e l’abbattimento di emissioni inquinanti nelle aree urbane, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la questione abitativa e, da ultimo, il lavoro e le competenze dell’economia locale. Tra le proposte progettuali vincitrici in tutti e quattro gli ambiti del Bando, vi sono quelle presentate da metropoli quali Parigi, Amsterdam, Barcellona, Bruxelles e Budapest.
Restando, però, all’esperienza di Portici, occorre dire che il percorso prevede l’utilizzo di 40 dispositivi “MONI.C.A.” da parte di cittadini, reclutati da alcune associazioni operanti sul territorio, che agiranno sotto il coordinamento di Legambiente. Gli abitanti coinvolti, utilizzando il multisensore, effettueranno direttamente le misurazioni e i monitoraggi della qualità dell’aria che loro stessi respirano e avranno modo di conoscere, mediante il loro cellulare, la propria esposizione a elementi nocivi. I dati così raccolti verranno integrati con quelli rilevati dalle centraline fisse dell’ARPAC, e permetteranno la creazione di mappe ad alta risoluzione circa il grado di salubrità dell’aria nelle diverse zone della cittadina, consentendo, perciò, ai decisori politici di ottimizzare le misure di pianificazione urbana e di controllo del traffico. Simultaneamente, saranno incentivati gli spostamenti a piedi o con biciclette (alcune di esse elettriche, fornite dal Comune).
Ma, facendo un passo indietro, è interessante scoprire come tutto questo sia stato possibile.
Il prototipo di “MON.I.C.A” è stato sviluppato all’ interno del Progetto S.I.Mon.A. (“Sistema Integrato di competenze per il MONitoraggio, la protezione ed il controllo delle infrastrutture idriche, fognarie ed Ambientali”), anch’esso messo in campo dall’Enea e realizzato con fondi del POR FESR Campania 2007-2013.
Dopo una fase di perfezionamento e accurata calibrazione in laboratorio, il rilevatore (mostrato al grande pubblico a Rimini, in occasione della Fiera internazionale della sostenibilità “Ecomondo 2016” e, in seguito, in altre città, tra cui Bologna) era pronto per la sperimentazione sul campo. Al fine di attuarla, però, era necessario arrivare a costruire almeno altri 10 esemplari di “MONI.C.A.”, da affidare ad altrettanti volontari, disposti a portarli con sé nei loro quotidiani spostamenti cittadini, per verificarne il funzionamento. Per raggiungere tale obiettivo, gli inventori di questo innovativo strumento hanno aperto, tra il 17 novembre 2016 e il 17 dicembre del medesimo anno, una campagna di crowdfunding, rendendo, in tal modo, “MONI.C.A” il primo progetto di ‘citizen science’ (scienza con i cittadini) promosso da ENEA. In questo caso, infatti, non si trattava unicamente di trovare fondi e supporter per mettere a punto una nuova tecnologia, ma anche di individuare una modalità non convenzionale ed efficace per comunicarla ai cittadini e renderli concretamente partecipi di essa.
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