Mappe emozionali e di comunità
La Rassegna bolognese Screen City, from the past to the futur si è conclusa lo scorso 18 ottobre con la presentazione al pubblico di storici filmati sulla città e di innovative mappe emozionali, percettive, elaborate da diversi gruppi di ricerca urbana a partire dal tesoro di immagini in movimento conservate negli archivi cittadini di Home Movies, Archivio Nazionale dei film di famiglia, e della Cineteca di Bologna.
Nel corso di un secolo, amatori e professionisti hanno filmato, per diversi scopi, Bologna, la sua gente e il suo paesaggio urbano e rurale. Questi video-racconti potrebbero assumere una nuova funzione conoscitiva al servizio dei processi di governo delle trasformazioni e rigenerazioni urbane: questa è stata la sfida lanciata dalla Rassegna.
Vi è infatti la concreta possibilità che la creazione di mappe emozionali e percettive, che abbiamo visto e ascoltato al Teatro Centofiori di Bologna in una forma sperimentale, potrebbero essere integrate nei quadri conoscitivi dei nuovi Piani urbanisti e territoriali, integrando così la dimensione estetica ed etica nei linguaggi tradizionalmente tecnici e specialistici dell’urbanistica.
Mappare un territorio o un paesaggio significa avere a che fare con conoscenze sia tangibili che intangibili dei luoghi. Federico Montanari, docente all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, presentando le diverse ricerche in corso sul nuovo concetto di mappa, ha ricordato gli studi pionieri e le sperimentazioni sull’immagine della città condotti da Kevin Lynch.
Le mappe emozionali e sensoriali, utilizzate nei processi partecipativi, arricchiscono indubbiamente i giochi, le letture e i racconti sulla città, sono strumenti di conoscenza e di comunicazione molto interessanti per i processi di pianificazione urbana e territoriale, per una cultura della qualità e della cura partecipata del paesaggio.
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