Progetto di legge sulla partecipazione / 10
Si è svolta martedì 2 ottobre in Commissione l’audizione sul progetto di legge sulla partecipazione di due esperti, Rodolfo Lewanski dell’Università di Bologna e Francesca Gelli dell’Università di Venezia Entrambi sono partiti dal presupposto che: “La democrazia è in affanno, non solo in Italia”.
Lewanski ha posto alcuni dubbi sulla legge per la partecipazione dell’Emilia-Romagna, in particolare sui temi della decisione, non particolarmente influenti e sul partecipante tipo, spesso cittadini volenterosi o rappresentanti di associazioni.
La prof.ssa Gelli, ha portato invece l’esempio della Toscana, dove “i progetti partecipativi prima toccavano i temi dove meglio si poteva attuare la partecipazione, come i bilanci partecipativi, la partecipazione nelle scuole e la rigenerazione urbana. Successivamente i progetti presentati esprimevano un modello di partecipazione che è la partecipazione per fare, non più per decidere”.
Alcuni consiglieri sono intervenuti nel dibattito successivo toccando i tempi della democrazia diretta, del rapporto tra democrazia rappresentativa, e democrazia partecipativa e sollevando anche alcune perplessità. Si è ribadita la necessità di una legge sulla partecipazione anche perché sono venute a mancare le circoscrizioni, le Province e c’è una mancanza di rappresentanza organizzata.
Ha concluso la seduta il consigliere Torri, relatore di maggioranza.