Città metropolitana di Bologna, approvato il Piano urbano della mobilità sostenibile

Come è cambiato il PUMS, grazie al processo partecipativo attuato, e i futuri impegni con i cittadini

Dopo un processo partecipativo intenso e coinvolgente, a distanza di un anno dall’approvazione del precedenti testo, è stato approvato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) della Città metropolitana (27 gennaio 2019) e, a pochi giorni di distanza, anche il Piano Generale del Traffico urbano (PGTU) del Comune di Bologna (2 dicembre 2019). 

In particolare, l’approvazione del PUMS, ha visto l’organizzazione di un percorso – di cui abbiamo dato puntuale informazione - che ha coinvolto con diversi strumenti: istituzioni locali, stakehoder, associazionismo e cittadini. 

Attraverso il Forum per la mobilità sostenibile, l’indagine condotta on-line aperta a tutti i cittadini e gli incontri/laboratori programmati presso tutti i quartieri di Bologna, sono stati oltre 7.000 i partecipanti che hanno prodotto ben 173 contributi articolati in 900 osservazioni (+ 475 relative al PGTU). 

Molte delle osservazioni pervenute (il 73%) sono state parzialmente o totalmente accolte, cambiando e migliorando il PUMS. 

Tra i suggerimenti pervenuti ed accolti: ampliamento rete ciclabile integrativa (+25 km) e più trasporto bici sui treni; estensione bike sharing in tutti i Comuni PAIR e nei Centri di Mobilità al 2030; fasce boscate e corridoi verdi per mitigare l’impatto delle strade; potenziamento servizio SFM anche festivo e notturno e nuove stazioni di Castiglione de Pepoli ed Interporto (previo studio di fattibilità); attivazione isole scolastiche; estensione del progetto del tram verso Casalecchio ed evoluzione T-Days (in funzione dell’implementazione e sviluppo della rete tranviaria). 

I lavori legati alla declinazione del PUMS, proseguiranno intrecciandosi anche alle politiche che la stessa Regione Emilia-Romagna sta sostenendo, legati all’incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici, come l’agevolazione tariffaria: bus urbano gratuito per chi ha l’abbonamento treno o bus extraurbano. 

In corso anche: 

  • progetto di fattibilità della linea rossa del tram; 
  • primo esperimento in Italia di linea di trasporto pubblico finanziata da un privato (alla Philip Morris) tramite acquisto a tutti i dipendenti di abbonamenti metropolitani al trasporto pubblico; 
  • cantiere del tratto bolognese della Ciclovia del Sole (fine lavori giugno 2020) e oltre 50 milioni di euro di nuove piste ciclabili sul territorio (in conclusione nel 2020); 
  • attivazione bike sharing e car sharing elettrici a Bologna; 
  • ztl ambientale nel capoluogo dal 1° gennaio 2020. 

Altro fatto rilevante l’impegno a misurare l’impatto di queste politiche e di questi progetti attraverso monitoraggi ed indicatori, che comporranno il report sulla mobilità sostenibile di cui è stato presentato il numero 0.  

Lo scopo è raccogliere e leggere ciò che i dati “raccontano” su come è oggi la mobilità sull’area bolognese e come e se tali interventi aiuteranno a raggiungere gli obiettivi previsti da Agenda 2030. 

 

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