IBC Regione Emilia-Romagna: CRA.teri vince il bando dedicato alla rigenerazione culturale

Un progetto che mette al centro comunità, rigenerazione urbana e partecipazione dei 9 comuni modenesi colpiti dal sisma 2012

Si è conclusa l’istruttoria relativa all’Avviso pubblico, promosso dall’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, per la presentazione di progetti multidisciplinari di mappatura e rigenerazione culturale dei nove comuni della provincia di Modena coinvolti dal Sisma 2012 e compresi nel Centro di documentazione del sisma 2012 istituito dalla Regione.

L’Avviso, che prevedeva l’assegnazione da parte dell' IBC di un contributo di 60 mila euro, concessi dalla Regione per il Centro di documentazione per il sisma 2012, aveva l’obbiettivo di sostenere e promuovere progetti finalizzati alla conoscenza del territorio urbano colpito dal sisma al fine di sviluppare azioni di valorizzazione e rigenerazione culturale a forte impatto identitario, finalizzate alla creazione di laboratori culturali destinati alla conoscenza del paesaggio  urbano e periurbano.

Tra i progetti presentati ha vinto ” Cra.teri, comunità, riuso, azioni” dell’Associazione Planimetrie culturali di Bologna, che da anni progetta azioni di recupero di zone abbandonate, attraverso “bonifiche culturali” e laboratori aperti ai cittadini, presentandosi, in questo caso, quale capofila di un insieme di associazioni e collettivi che includono tra gli altri: Spazi Indecisi, Studio performa, Forza Maggiore, Cittadinanza Attiva Emilia Romagna, IperPiano.

Il progetto vincitore, suddiviso in due fasi come previsto dallo stesso bando, vedrà:

  • una mappatura (FASE1) di edifici abbandonati o dismessi che oltre a interessare primariamente i comuni Concordia sulla Secchia e Medolla, si estende anche agli altri 7 comuni compresi nel Centro di documentazione sisma della Regione. Questa fase prevede la creazione di un portale dedicato al progetto in cui confluiranno i racconti le immagini delle comunità coinvolte per la creazione di “mappe emozionali” e individuazione da parte della popolazione degli edifici che possono essere oggetto della seconda fase;
  • l’attivazione (FASE2) di uno o più laboratori locali, attraverso un percorso di partecipazione della comunità, all’interno di uno o più edifici scelti tra quelli mappati nella prima fase e destinati ad ospitare attività di rigenerazione culturale con la creazione di laboratori sul paesaggio urbano e periurbano. Questa fase prevede la creazione di laboratori didattici con le scuole primarie, seminari e la creazione di figure di riferimento come “l’attivatore territoriale” di comunità in grado di far proseguire le attività dei laboratori nel tempo, oltre la durata effettiva del progetto. Il progetto si avvale per entrambe le fasi di una piattaforma informatica (sito web) finalizzata a narrare gli stati di avanzamento del progetto definendo anche i caratteri della comunicazione inoltre, obiettivo finale, è quello di consegnare alle amministrazioni locali coinvolte un Manuale della rigenerazione per definire metodi e azioni volte al recupero di edifici dismessi o abbandonati.
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