Persone non vedenti, in Emilia-Romagna nasce il Tavolo di coordinamento regionale

Cittadini e Associazioni protagonisti delle decisioni, a partire dal rafforzamento dei servizi

Valorizzare la consolidata e preziosa esperienza delle Associazioni regionali e far sì che le persone con disabilità visiva giochino un ruolo sempre più da protagonista nelle decisioni che le riguardano, a partire dagli interventi di rafforzamento dei servizi e dell’assistenza.

A questi obiettivi guarda il Tavolo di coordinamento regionale appena nato in Emilia-Romagna, la cui istituzione formale è stata approvata in questi giorni dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini.

Ne fanno parte, oltre alla Regione, rappresentanti delle Aziende sanitarie e delle Associazioni regionali delle persone con disabilità visiva e i quattro Centri specialistici per l’educazione e la riabilitazione visiva esistenti nell’ambito della rete ospedaliera regionale a Bologna, Piacenza, Cesena e Rimini: Unità Operativa Ottica Fisiopatologia - Centro Ipovisione S. Orsola-Malpighi; U.O. Oculistica-Centro Ipovisione Presidio Ospedaliero di Piacenza; U.O. Oculistica-Centro Ipovisione Ospedale Bufalini di Cesena; U.O. Oculistica- Presidio Ospedaliero di Rimini.

Il Tavolo - istituito presso la direzione generale dell’assessorato alla Sanità e coordinato dal direttore dell’Unità operativa di Oculistica dell’Ospedale Bufalini di Cesena - dovrà in particolare assicurare il monitoraggio su attività, percorsi ed organizzazione dei Centri; promuovere l’attuazione uniforme su tutto il territorio della legge 284/97 (relativa alla prevenzione della cecità, la riabilitazione visiva e l’integrazione sociale e lavorativa dei ciechi), e individuare eventuali aree regionali in cui sia necessario il potenziamento della rete; favorire l’ulteriore integrazione tra Centri specializzati, Associazioni regionali e sedi dell’Unione Italiana Ciechi; valorizzare in ogni fase del lavoro l'opinione delle persone con disabilità visiva destinatarie degli interventi, sostenendone la partecipazione attiva nei processi decisionali; infine, rafforzare l’informazione sui sevizi esistenti, per rendere sempre più agevole l’individuazione e l’accesso ai centri specializzati di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione.

Tra gli accordi formalizzati, infine, anche una valutazione da parte della Giunta regionale sulla necessità di individuare ulteriori strutture specialistiche per l’educazione e la riabilitazione.

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