Progetto “Un Po D’AMare”
L’Autorità di Distretto del Fiume Po ha presentato, lo scorso 7 marzo a Parma, il workshop Destinazione Po – Piano Strategico di Gestione delle Acque del Distretto – Attività 2019-2021” una sorta di riunione degli Stati Generali di tutta l’area interessata dalla rilevante azione di pianificazione.
L’evento pubblico è stata l’occasione per illustrare il percorso di consultazione previsto con stakeholder nazionali e locali, per la redazione del documento, approfondendo altresì le azioni già messe in campo, finalizzate ad intervenire sui principali obiettivi del precedente Piano Strategico, tra cui “impedire un ulteriore deterioramento, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico ”.
In particolare, tra le azioni sperimentali si è esaminato il progetto “Un Po D’AMare”, volto a combattere la lotta agli inquinanti da plastiche e loro riciclo produttivo, che ha già permesso, nei primi mesi di attuazione, il riciclo di oltre 500 kg di materiale inquinante.
Il progetto pilota, uno dei primi al mondo ad usare barriere in polietilene che intercettano, selezionano, intrappolano e, infine, raccolgono la plastica galleggiante e altri rifiuti trasportati dal fiume, sarà oggetto di una Conferenza Stampa Nazionale, il 26 marzo prossimo, alle ore 11. 30, presso la Sala Stampa del Ministero dell’Ambiente –in Via Cristoforo Colombo 44- Roma, dove saranno presentati i risultati fin qui ottenuti e lanciato un video realizzato allo scopo di informare i cittadini, rafforzandone la cultura di attenzione all’ambiente e alla qualità dell’acqua.
Un Po D’AMare, partito lo scorso luglio grazie alla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Corepla e Castalia, e realizzato con il coordinamento istituzionale dell’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con patrocinio del Comune di Ferrara e dell’AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po), non solo implementerà le misure del piano di azione nazionale per la prevenzione e la mitigazione dei rifiuti marini, anticipando le nuove direttive sulla circular economy, ma sarà un importante volano di sviluppo economico e sociale del territorio, grazie alla filiera del riciclo del materiale plastico e la realizzazione di un interessante progetto di solidarietà.
Dalla plastica riciclata, proveniente sia dalla raccolta differenziata del circuito Corepla, sia dalla raccolta sperimentale sul fiume Po, si è infatti realizzato un primo prototipo di “casetta/rifugio”, grazie a pannelli facilmente assemblabili e utili in caso di emergenze. Il prototipo, già brevettato e presentato alla scorsa edizione di “Ecomondo”, è stato prodotto e regalato, ad Atene (Grecia), per la realizzazione del rifugio in un campo profughi.
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