Pubblicate le “Linee guida sulla valutazione partecipativa nelle amministrazioni pubbliche”
All’inizio furono emoticon, le faccine che ogni utente poteva scegliere per dare una propria valutazione dei servizi pubblici di cui era stato utente.
Oggi invece con le linee guida adottate dal Dipartimento della Funzione Pubblica, in ottemperanza del Decreto Legislativo 27 /10/2009 n. 150 e del Decreto Legislativo 25/5/2017 n. 74, le prospettive dell’intervento dei cittadini, nella valutazione delle performance delle pubbliche amministrazioni, sono ben altre.
Non più la declinazione in una semplice indagine di gradimento dei servizi fruiti, ma un ruolo di vero e propri co-valutatori delle attività e dei servizi di cui beneficiano, anche ai fini del miglioramento organizzativo delle stesse amministrazioni.
Quello che il documento dispone è un sistema metodologico, secondo il quale i cittadini saranno coinvolti all’interno di ogni fase del Sistema di misurazione e valutazione della performance (SMVP) degli enti, nell’ambito di un rapporto di collaborazione tra amministrazione pubblica e cittadini/utenti, mediante l’utilizzo di metodologie dichiarate e controllabili aventi anche lo scopo di ridurre l’asimmetria informativa, per la formulazione di giudizi motivati sull’operato dell’amministrazione.
Saranno dunque i cittadini e/o gli utenti stessi, dotati di adeguati strumenti, a produrre informazioni rilevanti per la valutazione dei servizi, consentendo così di monitorare e verificare, ad esempio, il rispetto di determinati standard quanti-qualitativi previsti da impegni contrattuali o carte dei servizi o il grado di rispondenza di determinate attività e servizi alle attese. La valutazione partecipativa ha infatti, come principale obiettivo, l’integrazione dell’azione amministrativa con il punto di vista dei cittadini e/o degli utenti.
Un vero cambio di paradigma, quindi, finalizzato a cercare di dare piena attuazione al concetto di sussidiarietà costituzionale (articolo 118) che vede il cittadino, sia come singolo sia attraverso associazioni, quale soggetto attivo che può collaborare con le istituzioni negli interventi che incidono sulle realtà sociali a lui più vicine.
Tutte le amministrazioni potranno applicare la valutazione partecipativa gradualmente, secondo una “Scala di sviluppo della valutazione partecipativa”, scegliendo gli ambiti di applicazione delle linee, anche in considerazione del proprio contesto.
Sono comunque previsti standard minimi di realizzazione annuale, per arrivare, nell’arco del triennio, alla piena applicazione in ogni amministrazione e in ogni settore di attività.
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