“Laboratorio di quartiere Unesco di Renzo Piano a Otranto. 1979-1992 Piano-Dioguardi: diario di una rinascita”

In mostra al Castello Aragonese di Otranto la storia di una esperienza partecipata pilota

Nella Sala triangolare del Castello Aragonese di Otranto sino al 9 settembre prossimo sarà possibile visitare la mostra “Laboratorio di quartiere Unesco di Renzo Piano a Otranto. 1979-1992 Piano-Dioguardi: diario di una rinascita”. Un’esposizione che attraverso schizzi, disegni, filmati (Rai e Unesco) e foto d’epoca illustra l’esperienza progettuale partecipata che il giovane Renzo Piano avviò cinquant’anni fa.

Come si evince dalla documentazione in mostra, non fu soltanto un progetto architettonico, ma anche giuridico, sociale e finanziario. Un progetto dinamico di recupero aperto e globale. Il rapporto con gli abitanti avvenne sul posto, nella città, e questo fu un punto estremamente importante per avviare la rigenerazione del quartiere storico: si trattò di un cantiere partecipato permanente, con artigiani locali, mantenendo i residenti nelle loro case, protagonisti attivi di tale percorso. In una delle piazze principali fu costruito un padiglione, punto di riferimento per gli abitanti e luogo della sperimentazione.

Il “Laboratorio di Quartiere” di Otranto nacque nell’ambito di un programma di riabilitazione dei centri storici patrocinato dall’UNESCO (S. Busutill, W. Tochtermann). Fu diretto da Piano, con la consulenza di Ove Arup & Partners, IDEA Institute, G. P. Cuppini, G. Gasbarri, Editech; G. F. Dioguardi (coordination and administration)

Il laboratorio fu indubbiamente un’esperienza pilota fondata “sulla collaborazione totale dei tecnici con gli abitanti. Vennero riportate alla luce le radici del lavoro dell'architetto: il ruolo di servizio, il gesto tecnico partecipato dalla comunità, il valore simbolico del costruire. Le attività vennero portate avanti intorno ad un 'cubo', un modulo trasportabile organizzato in quattro sezioni: analisi e diagnostica, informazione e didattica, progetto aperto, lavoro e costruzione." (https://www.fondazionerenzopiano.org/it/project/unesco-laboratorio-di-quartiere-a-otranto/)

La conoscenza del quartiere che via via prendeva forma attraverso il laboratorio partecipato si basò sia su rilevazioni e indagini tecniche consolidate sia sull’acquisizione di conoscenze derivanti dalle percezioni e dalle intuizioni delle persone coinvolte: una conoscenza dunque integrata, dinamica e globale costruita in relazione al luogo e alla gente. Un lavoro di cura e prevenzione, quello dell’architetto, paragonato dallo stesso Piano, a quello del medico ‘condotto’.

Il progetto espositivo, a cura di Elio Paiano, è stato sostenuto dal Polo biblio-museale di Lecce con il Comune, dalla Fondazione Renzo Piano, dalla Fondazione Dioguardi e dall’Ordine degli architetti Pcc della Provincia di Lecce.

La mostra sarà aperta sino al 9 settembre 2020, tutti i giorni dalle 10 alle 24, ulteriori info: tel. 0836210094.

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