Bologna, R-Innovare la città

Due nuovi cantieri partecipativi in corso

Nonostante i limiti imposti dal coronavirus, in particolare quelli legati al persistere di un distanziamento sociale, il Comune di Bologna non ha voluto rinunciare a proseguire i percorsi partecipativi avviati e, al contrario, proprio durante l’emergenza sanitaria ha lanciato un nuovo progetto R-Innovare la città” finalizzato ad immaginare la città dopo la pandemia, grazie alla sinergia con Università e centri di ricerca, organizzazioni economiche, associazionismo e cittadinanza. 

L’amministrazione, con la collaborazione della Fondazione di Innovazione Urbana, ha quindi organizzato un Osservatorio sull’Emergenza Coronavirus attraverso il quale ha predisposto un piano di azione sviluppato su tre linee di intervento: 

1)    DOCUMENTAZIONE: archivio digitale, dialoghi pubblici e tavole rotonde per il dibattito pubblico; 

2)    INDAGINE: analisi multidisciplinari e multisettoriali sull’impatto della pandemia in città, con survey, focus group, interviste, data analysis e strumenti di ricerca partecipata; 

3)    CANTIERI: percorsi accompagnamento e/o di sperimentazione. 

Tra le tante iniziative avviate, dalle conferenze in streaming, alla somministrazione di questionari, passando per le raccolte documentali a letture condivise, particolare rilevanza hanno assunto i cantieri, veri e propri percorsi partecipativi finalizzati ad affrontare alcuni problemi di grande impatto sulla vita della città e dei cittadini. 

L’amministrazione ha così deciso di avviare un cantiere dedicato alle famiglie ed ai bambini ed un cantiere riservato alle consegne etiche. 

Nel cantiere dedicato alle famiglie e ai bambini oltre ad indagare sulla condizione dei ragazzi durante l’emergenza sanitaria, organizzare momenti di incontro, dialogo ed attività didattiche con educatori ed esperti, nonché informazioni sui supporti sociali ed economici in essere, ci si è dati l’obiettivo di coinvolgere l’intera comunità cittadina interessata e accompagnare la realizzazione del servizio dei centri estivi anche in funzione della riapertura delle scuole a settembre. 

Ne è nato un percorso di ascolto, finalizzato a comprendere meglio i bisogni per poi collegarli alle scelte dell’amministrazione. In particolare, fino al 31 maggio prossimo sarà possibile partecipare a due questionari: 

Il cantiere delle consegne etiche è invece un percorso di attenzione al mondo del lavoro atipico, che mette al centro le figure dei riders e dei loro diritti, ma che vuole rispondere alla continuità delle attività commerciali ed alle tutele dei cittadini, vista la necessità di consegne a domicilio a causa del Covid-19, e di una garanzia della qualità dei prodotti e del rispetto delle norme igienico-sanitarie. 

Il progetto, partito con una assemblea pubblica (in streaming) il 29 aprile scorso, ha visto poi una interlocuzione tra amministrazione, associazioni del commercio e del volontariato e lavoratori, finalizzata alla scrittura di un Manifesto etico-valoriale comune. Si sono quindi condivise una serie di azioni per garantire l’etica del servizio, che dal 22 maggio scorso fanno parte di una sperimentazione sul territorio. 

Fino al 14 giugno la sperimentazione riguarderà la consegna di mascherine chirurgiche dell’azienda Macron di Bologna. Specifici focus group valuteranno i risultati e decideranno poi come allargare i servizi con gli impegni valoriali riconosciuti: dalla giusta contribuzione ai lavoratori e alle tutele della loro salute, alla trasparenza dei prodotti nei confronti del cliente, fino alla facilitazione della solidarietà cittadina. 

I dati raccolti dai singoli processi saranno resi pubblici attraverso i portali del Comune di Bologna (sezione Partecipa) e della Fondazione di Innovazione Urbana. 

Per ulteriori informazioni:  
immaginazionecivica@fondazioneinnovazioneurbana.it 

  

Approfondimenti 

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina