In Regione la partecipazione non si ferma

Un incontro online con i referenti dei progetti finanziati dal Bando Partecipazione 2019

A che punto sono i percorsi del Bando, quali azioni sono state realizzate, quali gli strumenti utilizzati e soprattutto quali innovazioni sono state messe in campo nel periodo di lockdown? Queste le domande a cui si è cercato di rispondere all’incontro online del 19 giugno con i referenti dei progetti finanziati dal Bando Partecipazione 2019. 

Un appuntamento in cui è stato presentato ufficialmente il progetto RiPartecipiamo: un monitoraggio in progress di come sono state rimodulate le esperienze partecipative già in campo prima del lockdown, ma anche quelle nate durante la pandemia per mantenere vivo il rapporto tra istituzioni e cittadini e rafforzare il senso di comunità. Per saperne di più, è online una sezione aperta nella Piazza dedicata alla Comunità di Pratiche partecipative su ioPartecipo+.   

Una prima azione del progetto ha previsto la somministrazione un questionario ai referenti dei progetti finanziati dal Bando Partecipazione 2019 per capire a che punto sono i percorsi, quali azioni sono state realizzate, gli strumenti utilizzati e soprattutto quali innovazioni sono state messe in campo.   

Inoltre, è stato predisposto un secondo questionario rivolto all’intero universo della partecipazione che ha subito cambiamenti nella pandemia. A partire dalle variazioni dei processi: cambiamenti delle fasi, modifiche progettuali, allungamenti dei tempi, acquisizione di nuove professionalità, coinvolgimento altri partner, aumento dei costi, eccetera. Ma anche nuove modalità, strumenti, risorse posti in essere nel periodo del lockdown. Il termine per la compilazione del questionario è posticipato al 31 luglio, alle ore 14.   

Fra i partecipanti all’incontro del 19 giugno anche l’assessore regionale al bilancio e riordino istituzionale, con delega alla partecipazione, Paolo Calvanoche ha dichiarato:  

“Ogni volta che si pongono al centro delle decisioni sulle politiche pubbliche i cittadini, rendendoli protagonisti, si fa un servizio all’intera comunità e al territorio in quanto bene comune da tutelare tutti insieme. Per questo, la Regione Emilia-Romagna da anni promuove e valorizza la partecipazione: con una legge regionale, con i bandi annuali e il forte investimento sulla formazione che ha portato ad una numerosa ed attiva Comunità di pratiche partecipative. Un investimento, quello nella partecipazione, che ho in animo di far crescere ulteriormente, sempre in sinergia con l’Assemblea legislativa”. 

Fra gli interventi anche quello della presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti che ha affermato: 

“La partecipazione è sempre stata il fiore all’occhiello di questa Regione. Siamo stati fra i primi a dotarci, nel 2010, di una legge regionale in materia, con investimenti crescenti: dal 2012 ad oggi abbiamo investito circa 3 milioni di euro in bandi pubblici dedicati a finanziare 200 progetti partecipati. E siamo riusciti ad intrecciare le varie politiche ai temi della partecipazione che riguardano il territorio, il riordino istituzionale, il welfare, solo per citarne alcuni. Oggi possiamo dire che il principio di sussidiarità orizzontale che lega l’elaborazione delle politiche pubbliche ai cittadini è realmente praticato in questa regione”. 

 Una presenza autorevole anche quella del Tecnico di garanzia della partecipazione, Leonardo Draghetti, che ha sottolineato come la partecipazione sia fra le priorità politiche del Documento di Pianificazione strategica recentemente approvato: 

In questi mesi ci siamo impegnati per ripartire. L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa ha recentemente approvato il Documento di Pianificazione strategica che esplicita le politiche e gli obiettivi strategici da perseguire nel corso del triennio 2020-2022 ad opera delle strutture dell’Assemblea legislativa. Una delle priorità è quella di promuovere la democrazia partecipata, la cittadinanza attiva e la legalità, attraverso il confronto permanente con le organizzazioni della società. Fra gli obiettivi strategici vi sono: la promozione dei bandi regionali e la legalità. Quest’ultimo punto, strettamente connesso alla partecipazione, prevede l’individuazione dei criteri per l’avvio del supporto in tutte le fasi del procedimento: dal sequestro, alla confisca dei beni, compresa l’assegnazione e la procedura partecipata per la destinazione del bene come patrimonio della collettività”. 

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ultima modifica 2020-07-01T11:01:20+02:00
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