Zones Portuaires: Genova 2020

Un festival internazionale tra Città e Porto

Anche quest’anno, nonostante il coronavirus, dal 9 all’11 ottobre 2020 si terrà la rassegna Zones Portuaires, la manifestazione che attraverso eventi multidisciplinari, apre lo spazio del porto ai cittadini, proponendolo come spazio pubblico e fruibile in maniera flessibile, oltre le proprie funzioni abituali. 

Un concetto nuovo, nato a Marsiglia nel 2008che si è allargato all’idea di “porto patrimonio comune”associando sempre più città portuali, nell’impegno di valorizzare questi grandi spazi attraverso performance artistiche, mostre, visite guidate, veleggiate ed incontri a tema. 

Giunto ormai alla sua 6^ edizione, il festival presenta diverse novità, tra cui l’inclusione di nuove città. 

Dopo Marsiglia., Saint Nazaires e Genova il dialogo si allarga infatti ad Amburgo, Montreal, Istanbul, Savona, Cagliari, Trieste, Chattogram, Phnom Penh e Rijeka, con l’intento di svelare l’identità del porto non solo tramite il lavoro quotidiano, ma anche attraverso il contributo dato all’architettura della città, allo sviluppo territoriale, alla cultura, e cercando di immaginare cosa ancora potrà offrire in termini di ricerca ed innovazione. 

Sono decine gli eventi organizzati, molti dei quali gratuiti, fruibili in diverse modalità, previa iscrizione online: da proiezioni, a concerti, a laboratori in presenza o attraverso dirette streaming. 

La kermesse, che ricordiamo è un progetto curato da U-BOOT Lab e promosso da Incontri in Città (DAFiSt – UniGE), non solo ripropone i porti come spazi da rigenerare e ri-interpretare, attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini, ma vuole essere un momento di confronto tra le stesse città portuali, in uno scambio delle pratiche e dei progetti realizzati, sia per la valorizzazione delle proprie aree doganali che per gli impatti economico-sociali prodotti. Il tema dell’immigrazione, dell’accoglienza, l’impatto sul paesaggio, la vulnerabilità ambientale, la riconversione degli spazi e delle attività, anche alla luce della stessa pandemia, sono alcuni dei problemi che le associazioni affrontano con linguaggi nuovi e percorsi collettivi condivisi, finalizzati a mettere insieme competenze, saperi e tradizioni anche di mondi apparentemente lontani. 

Approfondimenti 

 

 

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