Monitoraggio della qualità dell’aria: un obiettivo comune
PlanetWatch è una startup italo-francese, costola del Cern di Ginevra, nata nel 2020. L’obiettivo dell’azienda è raccogliere dati sulla qualità dell’aria in modo capillare in tutto il mondo. Gli attuali sensori presenti sul territorio sono molto sensibili, ma anche molto distanti tra loro. In questo modo danno dati precisi e attendibili, ma su aree limitate. L’idea è di fornire (a pagamento) sensori di qualità inferiore, ma selezionati, a più persone possibile, in modo da ampliare le aree di monitoraggio nel pianeta.
Per farlo PlanetWatch vuole coinvolgere più persone possibile, dotandole di strumenti indoor, outdoor e anche indossabili. I dispositivi sono dotati di sistemi per la trasmissione dei dati in modo da rispettare la privacy dei cittadini che presteranno i loro spazi per l’installazione. La trasmissione dei dati viene ricompensata con una moneta virtuale creata appositamente, i Planets, che aumenteranno di valore tanto più i dati che verranno forniti diventeranno preziosi. La trasmissione, elaborazione e condivisione dei dati avviene rispettando i principi del GDPR.
I dati sono condivisi su mappe interattive e registri delle transazioni. I primi dati sono già disponibili grazie ad un primo di anno di sperimentazione ed alcuni mesi di operatività del progetto consolidato.
La partecipazione della cittadinanza entra in sinergia con la tecnologia, l’intelligenza artificiale e l’elaborazione di grandi moli di dati (i famosi big data).
In Italia il progetto è partito già da più di un anno a Milano e Taranto, due realtà molto diverse, ma entrambe interessate da fenomeni di inquinamento da studiare e migliorare.
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