[Processi Partecipativi] Contraddizioni e opportunità delle pratiche creative a base partecipativa

Il caso del progetto di cooperazione culturale “Be SpectACTive!” in un più ampio quadro di politica culturale europea di Giuliana Ciancio

"Le attività culturali hanno subito un passaggio dalla produzione al o per il pubblico alla creazione con il pubblico"(da "The Art of With" di Charles Leadbeater, 2009) 

L’interessante articolo che vi proponiamo, a cura di Giuliana Ciancio per AgCultur, parte da questa citazione per offrirci un interessante bilancio sulle pratiche che il progetto europeo ”Be SpectACTive!”  ha fatto nascere, con particolare attenzione a quanto avvenuto in Italia.  

L’azione di Sii spettatore!  - progetto cofinanziato dal Programma Europa Creativa dell'Unione Europea si esplica nelle arti performative attraverso produzioni artistiche e pratiche partecipative, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini e gli spettatori nei processi sia creativi che organizzativi, a partire dall’esprimere la propria volontà/interesse, per co-progettare sperimentazioni e nuove produzioni artistiche in un’ottica di scambio e contaminazione tra artisti, professionisti e cittadini. 

Partito nel quadriennio 2014-2018 con l’idea di dare senso di consapevolezza tra le organizzazioni culturali e i loro cittadini/spettatori e artisti, nella seconda edizione 2018-2022 Be SpectACTive! intende rafforzare questo concetto, creando processi sperimentali in città e paesinell'idea di un'Europa più inclusiva e transculturale e di una relazione più forte tra cittadini e artisti in tutto il continente europeo. 

La Ciancio, co-curatrice e project manager di Be SpectACTive, nell’illustrare le esperienze che si sono concretizzate a livello nazionale ed Europeo e le potenzialità che, specialmente nella prima edizione hanno contraddistinto performance più libere e creative, con altrettanta lucidità ne precisa i limiti, i problemi connessi all’autoreferenzialità di alcuni attori,  le difficoltà di progetti dedicati ai giovani che non hanno saputo coinvolgere altre fasce di spettatori, le barriere linguistiche e culturali che hanno reso difficili processi cooperativo trasnazionali, le stesse forme di finanziamenti locali che hanno tarpato un po’ le ambizioni del progetto, facendogli perdere parte di quello spirito “di impegno civico”  e ricollocandolo in un binario più tradizionale. La stessa pandemia, che ha ovviamente avuto pesanti conseguenze, su un progetto la cui presenza era ed è un valore centrale. 

Ciò nonostante come dare voce forme di civic action e a sperimentazioni co-progettate di arte in luoghi urbani da rigenerare o abbandonati ma ancora fortemente simbolici per una comunità, sono sfide che restano aperte, anche in considerazione delle scarse risorse economiche per il settore.  

Per questo, all’interno dello stesso progetto alcuni correttivi sono stati inseriti per bypassare parte delle problematiche emerse, tra cui la ridefinizione di Be SpectACTive! come un network caratterizzato da un processo di continuo di confronto e scambio di visioni e competenze (peer-learning). 

La scommessa culturale quindi continua, partendo dalla convinzione che l'uso consapevole delle pratiche partecipative, in un più ampio spazio Europeo, può ancora contribuire alla democrazia di un paese. 

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