Progetto Smarter Italy
Il Ministero dello Sviluppo economico (Mise), in collaborazione con il Ministero dell'Università e della ricerca (Mur) e il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione hanno promosso il progetto Smarter Italy con l’obiettivo di migliorare la vita delle comunità e dei cittadini attraverso la sperimentazione nei territori di soluzioni tecnologiche emergenti in diversi ambiti: mobilità, ambiente, benessere della persona e beni culturali.
Lanciato nel 2019, dopo un lungo percorso di condivisione e collaborazione con le realtà istituzionali locali per costruirne insieme tappe e partenariati, il programma, che viene attuato dall'Agenzia per l'Italia digitale (AgID), è pronto a partire con l’adesione di 23 Comuni selezionati - di cui 11 città definite ‘Smart Cities’ - e 12 piccoli centri (sotto i 60.000 abitanti) appena individuati per la sperimentazione e definiti “Borghi del futuro’.
Il cuore del progetto è una piattaforma digitale per acquisti di innovazione della pubblica amministrazione dove si incrociano i fabbisogni degli enti locali, una consultazione alla ricerca di idee e proposte di aziende ed enti, l’apertura vera e propria degli appalti finalizzati a dare soluzioni nuove ai problemi.
Una collaborazione tra pubblico e privato che vedrà un investimento complessivo di 90 milioni di euro per trovare idee non presenti sul mercato, ed elaborate sulla base delle esigenze delle amministrazioni comunali, a loro volta sollecitate dai nuovi bisogni dei cittadini in termini di qualità dei servizi e dei nuovi scenari rispetto, ad esempio, ai problemi demografici, ai cambiamenti climatici e la stessa emergenza causata dal covid.
Il programma ‘Smarter Italy’ con l’individuazione dei “Borghi del futuro” è quindi pronto al decollo, con l’ambizione di coinvolgere non solo grandi città ma anche piccoli borghi, ricchi di cultura, dove nuove tecnologie, prodotti e servizi innovativi possono essere utili per rispondere a peculiarità e problemi specifici, quali il rischio di spopolamento.
Questo nuovo modo di affrontare le grandi sfide della odierna società, non potranno che incrementare anche le pratiche di partecipazione, contribuendo a rafforzare un atteggiamento nuovo delle amministrazioni fatto di ascolto e monitoraggi delle esigenze e della soddisfazione dei cittadini.
Speriamo quindi che questo interessante progetto sia incrementato dalle informazioni dei processi utilizzati nell’individuazione dei fabbisogni, specialmente sui temi di interesse diretto quale il benessere delle persone o l’organizzazione di nuovi servizi alla cittadinanza.
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