Provincia di Lecce: Cosa me ne faccio dei beni comuni?

Il 24 settembre l'evento conclusivo del percorso collaborativo sulla gestione dei beni pubblici

La Provincia di Lecce ha intrapreso un percorso di partecipazione e di ascolto del territorio attraverso una collaborazione proficua tra istituzioni pubbliche e soggetti civici, con la finalità di avviare delle buone pratiche di gestione dei beni comuni. Tutte le iniziative sono state ideate e realizzate in accordo con la Regione Puglia, il Comune di Lecce e le associazioni Prossimae Sud Est  

“Cosa me ne faccio dei beni comuni? è il titolo di una serie di iniziative che si stanno svolgendo, per la condivisione di esperienze di gestione dei beni comuni a livello europeo e la ricerca partecipata di nuove proposte da sviluppare nei comuni della provincia di Lecce. 

Si è partiti venerdì 10 settembre, ore 16.30, con un Seminario online guidato da esponenti di reti italiane ed europee, esperti di partenariato pubblico-privato, rappresentanti di best practices nella gestione di beni comuni e rappresentanti delle istituzioni locali e del terzo settore

Si è proseguito sabato 11 settembre, ore 9.30, presso le Manifatture Knos con un Open space technology (Ost) incentrato sulla domanda “Cosa me ne faccio dei beni comuni?” 

Il ciclo di incontri, finalizzati alla promozione della partecipazione come forma ordinaria di amministrazione e come buona pratica per la gestione dei beni comuni da parte di comunità sempre più ampie, si concluderà venerdì 24 settembre, ore 18, con un convegno pubblico (entrata solo con Green Pass) sempre presso le Manifatture Knos, con la “Restituzione dei contenuti del report dell’Open space technology”. 

Entro il 30 settembre 2021 sarà redatto un Report dell’esperienza che verrà pubblicato sul sito della Provincia di Lecce.

Ricordiamo che le Manifatture Knos, luogo di incontro e di socialità, nascono dalla riqualificazione partecipata di quattromila metri quadrati di una vecchia scuola di formazione per operai metalmeccanici. Il coinvolgimento spontaneo di cittadini, artisti e professionisti, che si sono presi cura di restituire alla città un bene comune, ha dato vita a un centro internazionale di ricerca, formazione e produzione culturale basato sull'autonomia artistica e organizzativa.  

 

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