Recovery Plan e Partecipazione
Dopo la gravissima crisi economica e sociale causate dal Covid, l’Unione Europea ha varato un piano di aiuti economici (Recovery Fund), per progetti di sviluppo e a supporto alla ripresa su precise e condivise linee di intervento.
Si tratta dell’investimento più importante del dopoguerra, sui cui le linee guida del Next Generation Eu arrivate da Bruxelles, indicavano l’opportunità di attivare processi partecipativi, per un pieno coinvolgimento di cittadini e associazionismo sulla definizione del Piano di ogni Stato e la verifica dei progetti finanziati e gli effetti prodotti, in aggiunta alle consultazioni già previste per legge.
Tale sollecitazione è stata raccolta da diversi paesi europei quali: Francia, Irlanda e Portogallo.
Qui, sono infatti partite consultazioni pubbliche, che pur concretizzandosi in processi diversi, hanno di base previsto una informazione generale del Recovery Fund e delle strategie di sviluppo europee, oltre a modalità di partecipazione vera e propria dei cittadini.
Nel merito:
Irlanda - E’ stata prevista, in una apposita sezione dedicata del portale governativo, una consultazione pubblica dal 2 al 22 febbraio 2021, finalizzata al ricevimento di proposte da parte di tutti i cittadini. Nel sito è stato predisposto un documento sintetico che illustra in maniera semplice cos’è il Recovery Fund e i capisaldi previsti dall’Unione europea. Cittadini, imprese ed organizzazioni della società civile hanno potuto inviare i loro contributi via e-mail rispondendo, nel contempo, ad alcune domande finalizzate a capire quali tra i punti elencati dall’UE dovrebbero avere la priorità negli investimenti e quali invece le priorità tra le proposte provenienti dal governo irlandese.
Portogallo - Il governo portoghese, dopo il confronto con le parti sociali, ha sottoposto la propria bozza di Piano, ad una consultazione pubblica, aperta dal 15 febbraio al 1 marzo 2021, sulla piattaforma di partecipazione nazionale ConsultaLEX. Gli interessati potranno commentare la seconda bozza del Plano de Recuperação e Resiliência(PRR). L’attuale piano contiene 19 aree che integrano 36 riforme e 77 investimenti in politiche sociali, clima e digitalizzazione.
Francia – Il governo ha aperto una sezione apposita, all’interno del sito del Ministero delle Finanze e del Rilancio, finalizzata ad informare: sui progetti predisposti e i loro andamento attuativo ed effetti, sui finanziamenti a disposizioni a seconda dei diversi ruoli (cittadini, aziende, autorità locali, amministrazioni). La consultazione della piattaforma è facilitata da dirette social e video, documentazione, oltre a presentare aggregazioni degli investimenti anche per materia, a partire dalle tre linee di intervento principali: ecologia, competitività e coesione sociale. Tutto nella massima trasparenza.
In Italia a tutt’oggi non è stato previsto un percorso di consultazione pubblica né un sito istituzionale che informi delle misure intraprese e degli impatti prodotti.
E’ proprio a fronte di ciò è partito un appello finalizzato a chiedere al Governo, il coinvolgimento della società civile nella gestione del ”Piano nazionale di ripresa e resilienza”. E’ quello che chiedono Libera, Cittadinanzattiva, The Good Lobby e Transparency International con l’iniziativa “Ripartenza a porte aperte”.
Gli organizzatori di “Ripartenza a porte aperte” rivendicano, infatti, un pieno coinvolgimento della società civile su almeno due fronti:
- nella definizione dei contenuti del Piano
- nel successivo monitoraggio delle spese e dei risultati raggiunti.
Al di là della risposta che il Governo fornirà a queste sollecitazioni, nascerà comunque l’Osservatorio indipendente sul PNRR, organizzato da ActionAid, SlowFood, Cittadinanzattiva, Legambiente insieme ad altre associazioni, unite dall’obiettivo di creare un’ampia campagna di monitoraggio civico e di ottenere uno strumento pubblico e aperto sul tracciamento dei dati finanziari legati al Piano.
Di approfondimenti sul Recovery Plan, delle best practices attuate da altri paesi e della campagna “Ripartenza a porte aperte” si è occupata in maniera approfondita Agenda Digitale, con diversi articoli di cui vi proponiamo la lettura integrale.
- Approfondimenti
- “PNRR, il Governo consulti la società civile: gli esempi in Europa“di Federico Anghelè
- Recovery Fund, obiettivo gestione trasparente e partecipata di Federico Anghelè
- Ripartenza a Porte aperte - Comunicato Libera
- Osservatorio indipendente sul PNRR – Trasparency International Italia