Reggio Emilia mette al centro i giovani: l’esperienza del Labav
Con #viacassoliuno, il Comune di Reggio Emilia risponde al bisogno espresso dalle realtà giovanili reggiane – riunite nel Forum delle associazioni giovanili – di avere uno luogo per i giovani, gestito dai giovani, in cui dare spazio alle loro idee e ai loro progetti, improntati alla partecipazione e alla collaborazione.
Un luogo in cui i giovani sono protagonisti. Un luogo restituito alla comunità e che prende il posto di una sala giochi irregolare; sottratto alle dipendenze e consegnato alla “meglio gioventù” della città con l’obiettivo di fare rete! Gli spazi, infatti, sono stati affidati dal Comune ad alcune delle realtà giovanili reggiane riunite nel Forum delle associazioni giovanili.
Le associazioni si sono assunte il compito di animare lo spazio proponendo un cartellone di attività rivolte principalmente ai giovani, attraverso una gestione capace di includere - anche in momenti successivi - altre associazioni che vogliano collaborare nello sviluppo di progetti per le giovani generazioni.
Tra le realtà che popolano #ViaCassoliUno c’è anche il LabAv (Laboratorio Avanzato di Cittadinanza), un progetto di partecipazione attiva e responsabile che coinvolge giovani ragazzi e ragazze nello sviluppo di progetti rivolti ai giovani della città. Il LabAv è la prosecuzione delle Palestre di educazione civile, un progetto rivolto ai ragazzi e alle ragazze delle scuole superiori incentrato sui temi della formazione alla cittadinanza attiva e della partecipazione democratica.
Il Manifesto della comunicazione non ostile è l’attuale progetto in cui sono impegnati i giovani protagonisti del LabAv e che ha coinvolto già molte città in tutta Italia.
Si tratta di una carta che elenca dieci princìpi utili a migliorare lo stile e il comportamento degli utenti della rete e che vuole essere un impegno di responsabilità condivisa con l’ambizioso obiettivo di trasformare il Web in un luogo accogliente e sicuro per tutti.
Il riconoscimento del forte potere delle parole che possono commuovere e unire, ma anche ferire e offendere, è alla base del Manifesto sia come regola di vita, sia - e soprattutto - nella rete dove, dietro la protezione di uno schermo e di una tastiera, l’aggressività e l’odio rischiano di dominare tra tweet, post e commenti.
Obiettivo ultimo del Manifesto, promosso dall’Associazione no profit Parole O_Stili, è diffondere l’attitudine positiva attraverso la ridefinizione dello stile con cui le persone stanno in Rete, nella scelta accurata delle parole e con la consapevolezza dell’importanza della parola.
Nato a Trieste alcuni anni fa, il Manifesto si è diffuso rapidamente nel Paese tanto che, ad oggi, sono oltre trecento i comuni firmatari oltre a istituti scolastici, enti, istituzioni e aziende oltre, naturalmente, ai tanti cittadini.
A Reggio Emilia della diffusione del Manifesto della comunicazione non ostile si sono fatti promotori i giovani protagonisti del LabAv che, dopo averne sposato la causa, hanno deciso di diffonderlo nelle classi degli istituti superiori della città presentandolo agli studenti in modo inedito e interattivo grazie a giochi, quiz e attività di gruppo capaci di stimolare riflessioni sui temi che il Manifesto propone”.
Approfondimenti
- Portale Giovazoom Regione Emilia Romagna
- Portale Giovani Comune di Reggio Emilia
- Il Manifesto della comunicazione non ostile