Discriminazioni e violenze basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere: al via un questionario on line

Fino al 9 ottobre è possibile partecipare all’indagine della Regione Emilia-Romagna per sondare il fenomeno e mappare i servizi territoriali

Discriminazioni e violenze determinate dall’orientamento sessuale e di genere: è online il questionario, che si compila in forma rigorosamente anonima, per far emergere tutto il “sommerso” che ci può essere nei rapporti sociali, famigliari e sui luoghi di lavoro. L’obiettivo è quello di contribuire a definire con maggior precisione e rafforzare le strategie di prevenzione e contrasto dell’omotransfobia messe in campo dalla Regione.

Il via libera all’indagine tra la popolazione Lgbtqi+ dell’Emilia-Romagna rientra nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio ad hoc nato l’anno scorso su iniziativa dell’assessorato regionale alle Pari opportunità, in attuazione della legge 15/2019. Il tavolo tecnico con funzioni di Osservatorio è composto da oltre 30 membri in rappresentanza di diversi servizi regionali, del mondo dell’associazionismo Lgbtqi+, degli Enti locali e dell’Ufficio scolastico regionale.

L’indagine è affidata dall’Assessorato Pari Opportunità all’Università di Padova (Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia), nell’ambito di un accordo per la realizzazione di una approfondita ricerca sul tema delle discriminazioni di genere.  

Il questionario on line, disponibile nell'area tematica Cultura di Genere e distribuito dalle associazioni Lgbtqi+, rappresenta uno dei principali tasselli di questo studio, che sarà completato entro l’anno.

I risultati del questionario, il primo di questo tipo condotto sul territorio regionale, confluiranno nella ricerca di più ampio respiro, coordinata dal Dipartimento FISPPA dell’Università degli Studi di Padova, che ha tre obiettivi di fondo:

  1. costruire una ricognizione, la prima in Italia promossa da una Regione, sulle varie forme di discriminazione e intolleranza contro le persone Lgbtqi+;
  2. mappare i servizi territoriali in Emilia-Romagna capaci di intercettare e sconfiggere il fenomeno;
  3. contribuire a individuare le più efficaci strategie di prevenzione e contrasto basate sulla collaborazione tra i diversi soggetti e sull’individuazione di buone pratiche.

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