Dopo cento giorni di lavoro si chiude a Igea marina (Rn) il maxi-cantiere per il ripascimento del litorale, avviato a inizio febbraio a Lido di Dante

L’intervento di contrasto al fenomeno erosivo, riproposto dal documento GIDAC in consultazione pubblica da Che Costa Sara?

Cento giorni di lavori, h 24 senza fermarsi, e il ripascimento di 11 chilometri di costa romagnola è concluso.

Si è completato infatti, lo scorso 15 maggio, il cosiddetto “Progettone 4”, grande intervento di ripascimento delle spiagge romagnole con sabbie prelevate dai depositi sottomarini al largo della costa regionale, un’opera da oltre 19 milioni e mezzo di euro che ha interessando sette località adriatiche.

Partito il 12 marzo da Lido di Dante, in comune di Ravenna, il maxi-intervento da 1 milione e 500 mila metri cubi di nuova sabbia voluto dalla Regione per rinforzare il litorale, si concluderà nei prossimi giorni ad Igea Marina, dopo aver toccato Riccione, Milano Marittima, Punta Marina, Misano Adriatico e Cesenatico, interessando quindi le province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna.

Una sfida che ha dovuto tenere conto delle diverse problematiche presenti nelle aree interessate dagli interventi, a partire dal rispetto dell’ambiente e della tutela della fauna presente, alla necessità di lavorare velocemente per non compromettere la stagione balneare e le attività turistiche già fortemente penalizzate dalla pandemia.

Attraverso una calendarizzazione oculata che ha previsto la partenza del cantiere a partire dal litorale interno all’area del Parco del Delta del Po, proprio per limitare al massimo eventuali interferenze durante la fase riproduttiva delle specie che qui nidificano, e attraverso lo spostamento di sabbia proveniente dai giacimenti sottomarini individuati, grazie alla ricerca geofisica e geologica, l’intervento  ha permesso il riequilibrio sedimentario del litorale marino di aree particolarmente critiche e al ripristino morfologico delle spiagge soggette alle dinamiche meteo-marine e all’erosione costiera, nel modo meno impattante possibile dal punto di vista ecologico.

Nei prossimi mesi inizieranno le attività di monitoraggio morfologico e ambientale, volte a verificare l’evoluzione dell’assetto costiero e l’impatto delle opere sulla fauna ittica e bentonica, sia nelle aree di intervento sia nelle aree di prelievo.

Nel merito dello spostamento della sabbia, l’intervento si è concretizzato con l’allestimento, all’altezza di Riccione, dove è presente una lunga spiaggia priva di barriere frangiflutti e scogliere, gli oltre 6 chilometri di tubazione per trasferire a terra i sedimenti estratti al largo da una draga.

Un secondo stralcio del “Progettone 4” riguarderà poi la costa ferrarese, dove si prevede di rimpinguare 2,5 chilometri di litorale in erosione a nord di Porto Garibaldi. Qui saranno utilizzati sedimenti prelevati dalla spiaggia emersa e dai fondali prospicienti il Lido degli Estensi e il canale Logonovo. L’opera è in fase di Valutazione di impatto ambientale. L’appalto, in gara nei prossimi mesi, prevede la consegna dei lavori entro la fine dell'anno e ultimazione nella primavera 2023, in tempo per l’inizio della stagione balneare.

Tutti i lavori sinora eseguiti sono stati progettati, curati e diretti dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, con il supporto della Direzione Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente.

L'"opzione morbida", del ripascimento costiero con sabbie da diverse fonti (sottomarine, litoranee, terrestri) per contrastare il fenomeno erosivo, è una delle principali opzioni strategiche che la Regione ha adottato da tempo e riconfermato per la Strategia di Gestione Integrata per la Difesa e l’Adattamento della Costa agli effetti del cambiamento climatico.

Ricordiamo che il documento GIDAC è in consultazione pubblica, fino al 31maggio 2022, attraverso il Progetto Che Costa Sara?, articolato percorso partecipativo che dopo il coinvolgimento delle comunità costiere si apre ora a tutti gli interessati ai temi ambientali.

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