Ecco il Québec che si prende cura dei beni comuni
Chissà quante volte ci siamo chiesti: ma esiste il principio di sussidiarietà fuori dall’Italia? Come declinano il concetto di Bene Comune negli altri Paesi?
Queste nostre curiosità sono le stesse a cui cerca di dare risposta Daniela Ciaffi, VicePresidente di Labsus, che attraverso scambi internazionali ed accoglienza di delegazioni straniere che si occupano del tema, ha avuto modo di conoscere ed approfondire la legislazione e le esperienze fatte negli altri paesi europei ed extra europei.
Ogni incontro diventa un interessante articolo, finalizzato ad offrire ai lettori, l’approccio dei commoners stranieri alla materia, cercando le comuni affinità e approfondendo le esperienze più significative.
In questo modo abbiamo conosciuto alcune interessanti pratiche effettuate in Francia, in Spagna, nei Paesi Bassi, in Sudafrica.
L’articolo di questa settimana invece, è nato a seguito di un incontro con una delegazione del Quebec ed, in particolare, dal confronto di Daniela con Catherine Chouinard e Flavie Lavallière, rispettivamente direttrice generale e consigliera di Communagir, organizzazione al servizio dello sviluppo inclusivo, sostenibile ed equo delle comunità in Quebec.
Già lo stesso sito dell’organizzazione è un interessante spazio di conoscenza dell’approccio metodologico sulla materia, sia attraverso la presentazione del gruppo dove ognuno si racconta attraverso il proprio modo preferito di fare partecipazione ma, soprattutto, attraverso la dettagliata descrizione degli strumenti in pratiche schede sintetiche scaricabili gratuitamente, dunque perfettamente in linea con la logica della condivisione della conoscenza.
Mentre la delegazione mostra molto interesse sulla formula dei Patti di collaborazione, cuore dell’applicazione del concetto di Amministrazione Condivisa, e che in Québec sarebbe potenzialmente un contesto di sperimentazione eccezionale essendo all’incrocio culturale tra la cultura anglosassone e quella europea-francese, il confronto mette a fuoco le sfide comuni che i commoners nel mondo debbono affrontare: primo, lo sviluppo collettivo; secondo, la “mobilisation des connaissances” (mobilitazione/sensibilizzazione delle conoscenze/competenze); terzo, il coordinamento dei partenariati.
Nell’articolo si ha poi modo di capire le principali preoccupazioni dell’organizzazione canadese alla luce delle proprie esperienze, il significato del concetto di co-rinforzo, le difficoltà dell’interazione con i diversi livelli istituzionali e il loro lavoro sul territorio che allo stato attuale vede un centinaio di partenariati attivi.
Per scoprire di più su questo interscambio vi invitiamo a leggere l’articolo integrale.