Fahrenheit dil fol

A Ferrara una call per ritrovare memoria e tradizioni

AAA Cercasi ninne nanne, favole antiche, canti della tradizione. E’ questo l’appello lanciato dall’ Officina Teatrale A_ctuar APS che, con il sostegno delle Biblioteche e di altre associazioni di Ferrara e provincia ed al finanziamento del Comune di Ferrara, sta portando avanti un progetto nato per salvaguardare il patrimonio popolare orale e la memoria storica del territorio ferrarese.

La call è rivolta a tutte le cittadine e ai cittadini di Ferrara e provincia pronti a condividere ricordi con la propria comunità. Nello specifico si cercano: fole, leggende metropolitane, storie di creature fantastiche e personaggi bislacchi, ninne nanne, filastrocche, canti e tutti quei modi di dire appartenenti all’universo popolare tramandato oralmente per secoli nella città Estense e nella sua provincia.

Il progetto, verrà presentato attraverso incontri pubblici sul territorio, organizzati presso le Biblioteche di Ferrara e provincia.

Tutti gli interessati al percorso partecipativo possono intervenire per avere informazioni delle fasi progettuali che porteranno alla realizzazione di uno spettacolo teatrale nella prossima primavera.

Questo il calendario degli appuntamenti:

16 novembre 2022 ore 17.00 – Biblioteca Comunale “Casa della Cultura” (Via del Lavoro 2, Tresigallo Ferrara);

17 novembre 2022 alle ore 17.00 – Biblioteca Bassani (via Grosoli 42, Ferrara);

23 novembre 2022 ore 17.00 – Biblioteca Comunale Peppino Impastato (Via Vittorio Emanuele II 75, Portomaggiore Ferrara).

Chi fosse interessato ad approfondire il progetto o a dare un contributo con i suoi ricordi e la sua testimonianza, può presentarsi direttamente all’orario indicato alla Biblioteca Bassani. Per ogni ulteriore informazione si possono contattare i numeri 3404905137 – 3384773055 o scrivere a foleferraresi@gmail.com.

La partecipazione all’iniziativa è gratuita ed ha finalità culturali e sociali: salvare dall’oblio il repertorio orale appartenente alla tradizione popolare ferrarese, creare spazi di confronto tra generazioni diverse, contrastare l’isolamento e la solitudine della popolazione anziana e riflettere congiuntamente sulla trasmissione del sapere, della conoscenza e delle idee “faccia a faccia” e della conseguente condivisione e rielaborazione del pensiero in forma collettiva, oggi di grande interesse nel dibattito collettivo.

Ricordiamo infatti che anche i beni immateriali rappresentati da dialetti, tradizioni, costumi, fanno parte di quei Beni Comuni di cui occorre avere cura per non disperdere i valori identitari delle comunità e anzi, trasmetterli alle nuove generazioni.

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